Porto: otto migranti chiusi nella cella frigo del Tir, arrestato autista

Hanno scelto di farsi scoprire per non rischiare l’assideramento gli otto migranti, presumibilmente di origine afghana, arrivati ieri al porto di Ancona all'interno della cella frigo di un camion carico di arance. Gli otto, non riuscendo a resistere alla bassa temperatura del frigo, hanno iniziato a bussare dall’interno per attirare l’attenzione del personale di bordo della motonave all’interno della quale il mezzo pesante stava viaggiando. Giunti al porto di Ancona la situazione è stata presa in mano dalla polizia di frontiera, e l’autista del mezzo, un cittadino greco, è stato arrestato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina aggravato dal trattamento inumano. Le condizioni di viaggio, comunque, non avrebbero fortunatamente compromesso irrimediabilmente la salute di nessuno di loro.

LE REAZIONI POLITICHE. La vicenda ha nuovamente acceso i riflettori sul tema dell’immigrazione e dei respingimenti. “Continua la tratta di essere umani al porto di Ancona” hanno dichiarato Francesco Rubini e Stefano Crispiani (SEL – Ancona Bene Comune) “Non sappiamo ancora se i migranti siano stati accolti o respinti per l'ennesima volta contro tutte le convenzioni europee e contro una specifica condanna della corte UE. Di sicuro sappiamo però che casi come questi, malgrado le ripetute denunce della associazioni di migranti operanti in città, accadono ormai molto spesso nella più totale opacità procedurale. Di fronte ad una situazione così degradante per i diritti umani la città non può più far finta di nulla. Le autorità competenti facciano dunque una volte per tutte chiarezza su ciò che accade al porto ed il sindaco chieda con fermezza il rispetto della legge europea e la fine dei respingimenti disumani.”