Cimitero, nuovo stop e fine pazienza. La vedova: «Pronta a incatenarmi in Comune»
Da un giorno all’atro è sparito anche il bagno chimico in uso agli operai stessi. E davanti all’ennesima sospensione c’è chi di pazienza non ne ha più
Una storia che, in apparenza, non sembra avere fine. Perlomeno a breve. Il cimitero di Gallignano torna a far parlare di sé, ancora una volta per lo stop del cantiere. Gli operai chiamati ad ampliare la struttura per ospitare 30 nuovi loculi, dicono i residenti, non si vedono più da circa due settimane (GUARDA IL VIDEO). I più “fortunati” raccontano di averne visto qualcuno lo scorso 23 gennaio mentre portava via dei calcinacci, poi più nulla. Da un giorno all’atro è sparito anche il bagno chimico in uso agli operai stessi. E davanti all’ennesima sospensione c’è chi di pazienza non ne ha più. Adria Ferrucci aspetta il nuovo loculo per poter trasferire la salma del marito Nazzareno, sepolto provvisoriamente a Torrette. La 76enne è diventata uno dei simboli della battaglia per il nuovo cimitero e chiede risposte, ma soprattutto la soluzione del problema: «Sono pronta a incatenarmi dentro il Comune, sono 5 anni che aspettiamo questi nuovi depositi- ha detto la donna- sono stanca e voglio vedere se sarete capaci di dirmi qualcosa». Anche Roberto Ramazzotti aspetta di trasferire a Gallignano la salma della madre: «Fino a due settimane fa vedevamo gli operai lavorare giorno e notte, non sappiamo cosa sta succedendo. Se andiamo avanti così dovremo fare un secondo funerale per trasferire qui i nostri cari, considerando tutte le spese». E a proposito di soldi: «Abbiamo già ribadito altre volte che se si tratta di una questione economica noi siamo disposti ad anticipare denaro» conclude Ramazzotti.
La cronistoria
I lavori, che si sono fatti attendere a causa delle vicende giudiziarie del Comune, erano partiti il 21 ottobre 2020 per fermarsi una prima volta dopo neppure una settimana a causa di una conduttura elettrica trovata durante uno scavo. Qualche altro giorno se n’era andato per verificare la proprietà del cavo, poi risultato del Comune. A dicembre furono alcune certificazioni sanitarie presentate dalla ditta a tenere fermi i macchinari. Risolta la pratica, il cantiere è ripartito, fino ad alcuni giorni fa. L’assessore ai lavori pubblici, Paolo Manarini, ha spiegato che il Comune ha già inviato alla ditta una diffida per la ripresa dei lavori.