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Cronaca

Tensione a Montacuto, detenuto spacca il water e ne ingoia un pezzo: 3 agenti all'ospedale

Il sindacato Uilpa chiede più sicurezza per gli agenti di polizia penitenziaria. «Con il teaser si eviterebbero il 90% di questi episodi»

Attimi di tensione questa mattina nel carcere di Montacuto. A raccontare l'accaduto è  il vice segretario regionale della Uilpa Polizia penitenziaria, Gianluca Scarano. «Un detenuto di origine straniera, trasferito nel penitenziario anconetano da 48 ore, è andato in escandescenze e ha dapprima protestato per il tipo di terapia farmacologica ricevuta e poi si è barricato in cella, distruggendo tutto, compreso un water di ceramica. A quel punto ha raccolto dei pezzi e li ha ingoiati».E' servito un intervento di forza per aprire la cella e bloccarlo, permettendo quindi l'intervento dei sanitari della struttura. «Nelle operazioni di contenimento a mani nude - prosegue Scarano - tre agenti sono finiti al pronto soccorso. Aveva una forza incredibile e non è stato facile soccorrerlo. Il detenuto è stato portato al pronto soccorso e oggi pomeriggio è rientrato in carcere, mentre agli agenti sono stati refertati in ospedale diversi giorni di prognosi per i colpi ricevuti».

Questo è solo l'ultimo degli episodi di violenza da parte di detenuti psichiatrici nel carcere anconetano. «Continuiamo a chiedere misure di sicurezza per la polizia penitenziaria - prosegue Scarano - a partire dai taser con annessa bodycam che potrebbero aiutare ad evitare momenti critici come questi. Gli agenti operano a mani nude e in questi casi è difficile contentere i detenuti. Inoltre sono convinto che con questi strumenti il 90% degli episodi potrebbero essere evitati. Anche solo far vedere il taser senza usarlo limiterebbe la situazione ed eviterebbe interventi di forza che si portano dietro traumi e successive assenze per malattia che vanno a gravare sulla collettività». 

C'è poi la questione che riguarda il reparto penitenziario di Torrette pronto da tempo ma fermo al palo: «Ne ho parlato anche nell'ultimo incontro sindacale in Regione. Il reparto con le celle garantirebbe più sicurezza non solo al personale di polizia penitenziaria ma anche a tutta la collettività che, a volte, si ritrova ricoverata in corsia comune con persone private della libertà personale».

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