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Cronaca

Centro profughi alle Saline, consiglieri di Falconara contro Ancona

L'accusa è di aver chiuso via Saline verso Paterno impedendo, di fatto, lo smantellamento del campo. L'assessore Foresi: «Ghella può passare per Castelferretti»

«Se Ancona non riapre via Saline, il campo base non può essere smantellato». Il commento è di Luca Cappanera, consigliere comunale falconarese di maggioranza che, sulla ipotizzata accoglienza di profughi al campo base di via Saline, ora utilizzato dagli operai per la realizzazione della terza corsia in A14, tira in ballo le responsabilità del capoluogo dorico. Ma che c'entra Ancona? Il campo base della Ghella, l'azienda che si è aggiudicata i lavori autostradali, ricade in un crocevia di confini comunali. Formalmente è sul territorio di Camerata Picena ma basta dare un'occhiata alla mappa per rendersi conto che la questione investe anche Falconara e Ancona. Se non si ha a disposizione una cartina, basta la segnaletica verticale. Il cartello che indica Cassero (Camerata) è a pochi metri. Fai un passo verso sud ed entri nel capoluogo. Uno verso nord e si va a Falconara. Il campo Ghella è a circa 3 chilometri da Castelferretti. A 2 dal Cassero. A meno di 4 da Casine di Paterno (Ancona). Proprio da sud l'azienda è entrata quando è stato allestito il campo base. 

Passaggio sulla carta proibito ai mezzi pesanti ma di fatto utilizzato da chiunque. Su Google Street View si scorge, addirittura, una betoniera che si allontana su via Saline verso Castelferretti. Ora quel percorso non è più praticabile. Chiuso da blocchi di cemento a febbraio dello scorso anno per l'inagibilità di un piccolo ponte che scavalca il Fosso di Barcaglione. Va detto che il campo potrebbe essere smantellato e trasportavo, via Castelferretti, verso il casello di Ancona Nord. Questo tragitto però incontra ad un certo punto uno dei viadotti dell'autostrada non abbastanza alto per mezzi con container a bordo. Il che farebbe lievitare i costi di trasporto. Il timore dei falconaresi è che questo induca il privato ad avere interesse a restare anche dopo agosto, mese previsto per la fine dei lavori, anziché riutilizzare altrove le sue strutture. Cappanera, insieme all'altro consigliere di maggioranza Romolo Cipolletti, è andato sul posto a verificare la chiusura del tratto. «Se il ponte di via Saline rimane chiuso, come faranno ad uscire i container posizionati nel campo base dell' autostrada?» si è chiesto in un post sui social. 

L'ipotesi della Prefettura, che ha visitato non trovandoli soddisfacenti anche un paio di aree a Falconara, trova il no dei sindaci Paolo Tittarelli e Goffredo Brandoni, primi cittadini rispettivamente di Camerata e Falconara. Per loro l'area è troppo vicina a industrie insalubri, nei pressi di una discarica dismessa e, inoltre, è un terreno di proprietà privata da ripristinare ad agricolo al termine dei lavori. Per Ancona, tuttavia, le due questioni – strada chiusa, uguale centro profughi - non sono collegate. «Ghella potrebbe passare per Castelferretti – replica l'assessore dorico Stefano Foresi – La verità è che la strada si è rovinata per i continui passaggi di mezzi pesanti. Tanto che la stessa azienda, appena abbiamo chiuso, ha realizzato una pista di cantiere alternativa a ridosso dell'autostrada. Noi stiamo lavorando al ripristino delle viabilità nella zona. Abbiamo più volte incontrato ditte, residenti e anche la società autostrade per trovare una soluzione. Un nuovo incontro è fissato per la prossima settimana in Prefettura». Due le ipotesi: l'abbattimento e la ricostruzione ex novo del ponte oppure la realizzazione di un bypass. La prima, per costi e tempistica, è la preferita di Palazzo del Popolo ma serve un nulla osta da parte della Soprintendenza. Il ponte infatti, avendo più di 70 anni, è sottoposto a vincolo. Il Prefetto però, e qui si spiega il perché della location, potrebbe autorizzare l'aggiramento del vincolo per motivi di sicurezza e ordine pubblico. 

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