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Regione: ecco le Formazioni Vegetali Monumentali riconsciute

Il primo Censimento delle Formazioni Vegetali Monumentali (FVM) presenti nel territorio della Regione Marche si è concluso con l'individuazione di 397 patriarchi verdi, tra elementi singoli e insiemi omogenei. Eccone alcuni

Il primo Censimento delle Formazioni Vegetali Monumentali (FVM) presenti nel territorio della Regione Marche si è concluso con l’individuazione di 397 patriarchi verdi, tra elementi singoli e insiemi omogenei.
Ogni FVM è stata accuratamente esaminata e descritta utilizzando uno specifico software: 120 informazioni diverse riguardanti la tipologia, l’ubicazione, la proprietà, le principali caratteristiche morfologiche e biologiche; ogni scheda è corredata inoltre di una dettagliata cartografia e di varie fotografie.
In particolare sono stati segnalati 346 alberi, 18 gruppi, 14 filari, 10 boschi e 9 tipologie speciali. Tra questi, alberi famosi come il  Tasso del monastero di Fonte Avellana nel pesarese o il Platano del Piccioni, nell’ascolano, insieme a numerosi e meno noti alberi che segnano i confini dei campi o che abbelliscono i parchi delle dimore storiche o le aie delle case coloniche.

Sono molte le Formazioni Vegetali Monumentali che meritano una particolare segnalazione. Tra gli alberi, i filari, i gruppi, i boschi e le tipologie speciali censiti se ne descrivono sinteticamente alcuni dei più significativi.  
Per la provincia di Ancona sono stati selezionati i Bagolari ubicati in comune di Sirolo (AN) - Scheda n. 121:  nell’aggraziato paesino di Sirolo, a sud del Conero, Villa “Vetta Marina” ospita, in via San Francesco, due bagolari (Celtis australis) che la tradizione vuole piantati da San Francesco d’Assisi. Ovviamente non si hanno notizie certe  in merito ad una paternità così nobile, ma piace pensare alla consacrazione di un luogo così sereno, prospiciente la bella costa del Conero e invitante alla contemplazione ed alla preghiera, da parte del nostro Santo più amato, proveniente da ben più aspri e selvosi eremi. Gli alberi hanno un diametro di 1,45 metri ed un età presunta di 200 anni.


LE ALTRE PROVINCE. Il Platano del Piccioni (Ascoli Piceno) – Scheda n. 196: è un albero straordinario, radicato sul ciglio della Via Salaria, a circa cinque chilometri da Ascoli Piceno procedendo verso Roma. Il suo tronco è il più grande della regione: 8,50 metri di circonferenza con un diametro a petto d’uomo di m. 2,70. Famosissimo in tutto l’ascolano deve il suo nome alle vicende di G. Piccioni che, nel periodo immediatamente successivo all’unità d’Italia, spadroneggiò in questa parte dell’ascolano organizzando il brigantaggio antiunitario; narrano le cronache che avesse l’abitudine di calarsi all’interno del platano  per attendere indisturbato e rapinare i carri e le carrozze che transitavano lungo la salaria.

Il Tasso di Fonte Avellana  (Serra S. Abbondio -PU-) – Scheda n. 46: è l’albero più vecchio delle Marche ed è senza dubbio uno dei Tassi più grandi d’Italia. Radica nei pressi dell’Eremo di Fonte Avellana, alle falde del Monte Catria in comune di Serra S.Abbondio (PU), nascosto da un folto bosco di aceri, frassini e cerri. Il tasso è un albero di lentissimo accrescimento e molto longevo che può superare i 2000 anni di età; quello di Fonte Avellana ha un’età stimata di circa 600 anni, anche se la tradizione locale gli attribuisce un’età di almeno 1000 anni. Il tasso ha una circonferenza di 5 metri ed un’altezza di circa 16 metri.

La Roverella del Passo di Treia (MC) - Scheda n. 322: la quercia più imponente della regione e sicuramente una delle più belle; danneggiata purtroppo da un fulmine alcuni anni fa ha subito nel 2010 lo schianto di una branca principale; l’albero ha un diametro di 2,05 metri ed età di circa 450 anni).

L’Acero campestre di Macereto (Pievetorina -MC-) - Scheda n. 372:  Nell’ampiezza e imponenza del paesaggio montano questo grande albero isolato si staglia nella prospettiva del Monte Bove,  in un contesto paesaggistico tra i più famosi del Parco nazionale dei Monti Sibillini. L’albero ha un diametro di 80 centimetri ed un età di 120 anni.

Il Gelso di Cà Micci di Sassofeltrio (PU) - Scheda n. 70: non sono le dimensioni o l'età a dare significato a questo albero, ma ciò che esso rappresenta. La memoria del passaggio di Garibaldi aleggia in questi luoghi, rendendo protagonisti il gelso ed un cippo, posto più a monte, che rievocano quel giorno: il 30 luglio 1849, Garibaldi passò di qui, in ritirata dopo la caduta della Repubblica Romana, diretto a San Marino per ottenere asilo. Nei pressi del gelso, secondo una tradizione tramandata oralmente, Garibaldi trovò ristoro e aiuto.
 

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