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Cronaca

Cenone offerto ai bambini oncologici del Salesi: il gesto dell’azienda Grilli per la onlus Gaia

Un modo per portare un po’ di serenità nel reparto di oncoematologia dell’ospedale pediatrico Salesi. L’azienda Grilli Fabbrica Alimentare si offre di regalare i pasti per il cenone di Capodanno e per il pranzo della befana ai bambini, alle famiglie e agli operatori

ANCONA - L’altra faccia del Natale, che dietro al clima di festa delle colorate iniziative cittadine nasconde il volto meno gioioso delle famiglie che popolano il reparto più duro dell’ospedale pediatrico Salesi. Quello di oncoematologia, dove i piccoli degenti affetti da malattie oncologiche del sangue affrontano la battaglia più difficile. E insieme a loro le tante famiglie che ogni giorno combattono coraggiosamente la guerra contro un mostro a volte invincibile. Ne sa qualcosa la onlus Gaia (acronimo di Guerrieri Armati Irradiano Allegria) che dal 2017 è impegnata in prima linea a sostenere la ricerca scientifica per la lotta ai tumori ematologici infantili. E tra le iniziative che l’associazione mette in campo ci sono anche numerose attività volte a migliorare, o a che alleviare, la degenza ai piccoli ricoverati e alle famiglie. Ed ecco che tra le iniziative arriva anche quella più inaspettata: un intero menù offerto per il cenone di Capodanno e il pranzo della befana. Il gesto arriva dall’azienda jesina Grilli Fabbrica Alimentare. «Il titolare, Roberto, si è proposto di sua spontanea volontà - racconta Maria Paoloni, vicepresidente del progetto Gaia - dopo aver conosciuto le nostre storie». Infatti la onlus è composta da genitori che hanno attraversato il dramma della malattia dei propri figli. Alcuni hanno perso la battaglia, altri la stanno affrontando con grande coraggio. 

La sorpresa

«Quando i bambini hanno saputo che ci sarebbe stata una cena nel reparto per la sera di capodanno sono rimasti entusiasti e hanno subito chiesto che cosa prevedesse il menù - continua la vicepresidente -. La cena verrà offerta anche ai genitori dei bambini ricoverati e agli operatori sanitari che saranno di turno». Un gesto simbolico, ma dal significato molto profondo. «Sono piccole cose - prosegue Maria Paoloni -, ma che vogliono dire tanto. Perchè quando sei chiuso ogni giorno dentro la stanza del reparto, a dover far fronte ad una situazione schiacciante, anche questi gesti contribuiscono a portare un po’ di serenità in giornate difficili e tutte uguali».

I progetti

Ma l’attività principale della onlus Gaia è quella di recuperare risorse economiche per sostenere la ricerca scientifica. «Al Salesi sosteniamo un progetto sulla neutropenia - continua la vicepresidente -, mentre all’ospedale pediatrico di Bari uno sui gliomi. E alla Città della Speranza di Padova uno sulla diagnostica. E poi ne abbiamo un altro in partenza sul rabdomiosarcoma». Poi ci sono altri interventi che esulano dal campo della ricerca e sono diretti a migliorare la permanenza dei bimbi e delle famiglie nel reparto di oncoematologia: «come ad esempio il contributo al sostegno psicologico - specifica Maria Paoloni - o l’acquisto di lavatrici e frigoriferi, perché praticamente si vive dentro il reparto». Dunque uno spaccato che solo pochi conoscono e con cui devono fare i conti quotidianamente. Ma poi arrivano quelle carezze da fuori che per un giorno, o come in questo caso due, riescono ad alleggerire la sofferenza e lasciare spazio alla speranza.

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