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Cronaca Castelfidardo

Ladri inseguiti e catturati, puntavano a rubare Rolex a casa di un’anziana

Un 27enne e un 46enne sono finiti in manette. Convalidato l’arresto per entrambi. Il più giovane: «Facevo solo l’autista, arrotondavo per pagare i debiti del bar»

CASTELFIDARDO - Il più grande ha chiesto scusa, il più giovane ha ammesso di essere solo un autista che arrotondava per indebiti del bar. Dopo l’inseguimento da film e l’arresto dei due albanesi di 46 e 27 anni, trovati mercoledì sera con arnesi da scasso per ladri professionisti, il tribunale di Ancona oggi ha convalidato le manette per entrambi. Il giudice Carlo Cimini ha disposto il carcere per il 46enne, già noto alle forze dell’ordine, mentre per il connazionale di 27 anni ha disposto l’obbligo di dimora nel Comune di Civitanova dove è residente. Mercoledì si trovavano a bordo di una Peugeot, con una terza persona ancora non identificata, quando i carabinieri di Castelfidardo, insieme alla polizia locale, hanno intercettato la vettura in zona via IV Novembre. Nelle settimane scorse c’erano stati altri interventi e inseguimenti per via di una escalation di furti in appartamenti e i vigili urbani e i militari pattugliavano la città. L’auto era sospetta e la polizia locale ha iniziato l'inseguimento. Quando le condizioni di sicurezza lo hanno permesso la Peugeot  è stata chiusa a forbice con l'arrivo anche dei carabinieri. La vettura è stata bloccata m vicino alla gelateria Castellana. Un componente della banda dei tre è riuscito a fuggire. Stando alle indagini erano pronti a derubare un’anziana che custodiva orologi preziosi in casa, dei Rolex, ma sono arrivati prima i carabinieri. Mentre uno è riuscito a tagliare la corda sono stati invece braccati gli altri due. Il 46enne ha impugnato un cacciavite lungo 33 centimetri e ha provato a colpire uno dei carabinieri che voleva ammanettarlo. L'altro ha opposto resistenza ad un agente della polizia locale che si è ferito per ammanettarlo. Entrambi sono stati arrestati per resistenza a pubblico ufficiale. La vettura era piena di attrezzi da scasso: smerigliatrici, tronchesi, piedi di porco. Questa mattina sono stati portati in tribunale per la convalida. Il 27enne, difeso dall’avvocato Michele Zuccaro ha detto di non sapere cosa facevano gli altri due perché lui era solo un autista. «Ho debiti da pagare - ha spiegato al giudice - li accompagnavo solo nei posti». Il 27enne avrebbe un bar a Porto Recanati e si sarebbe indebitato per l’attività. Un parente gli aveva presentato gli altri due a cui serviva un autista per spostarsi e lui aveva accettato il lavoro. Il 46enne, difeso dall’avvocato Maurizio Cacaci, ha chiesto solo scusa per la fuga. Gli avvocati hanno chiesto i termini a difesa e l’udienza è stata rinviata al 20 dicembre. Dopo l’inseguimento di mercoledì i carabinieri hanno perquisito l’abitazione a Civitanova, dove vivevano, trovando una donna incinta, compagna di uno dei due arrestati, con un quantitativo di droga e materiale per confezionare dosi. È stata denunciata per detenzione ai fini di spaccio.

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