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Cronaca

Droga e stupri nella casa della spaccio, la verità si cerca nei cellulari 

I cellulari dell'uomo accusato di spaccio e violenza sessuale ai danni della 22enne saranno passati al setaccio dal consulente della procura

La verità su quello che accadeva nella casa di via Pergolesi si cerca nella memoria di due cellulari. Sono i dispositivi di Isaac Adejoju Adetifa, il 36enne nigeriano accusato di spaccio e violenza sessuale su una 22enne anconitana, finiti sotto sequestro. Saranno esaminati dal noto analista forense Luca Russo (foto in basso), già impegnato in casi similti in altre città d'Italia. L’incarico peritale è stato affidato l'altro giorno dal pm titolare del’Inchiesta, Valentina Bavai, alla presenza dell’avvocato difensore Giovanni Sabatini.

A Russo il compito di analizzare i contenuti di messaggi, foto, chat e video e contatti utili alle indagini. Secondo gli investigatori infatti i due dispositivi, uno smartphone e un normale telefono cellulare, avevano due diverse finalità di utilizzo: il primo per conversazioni private mentre l’altro sarebbe stato utilizzato da Isaac per gestire il giro di spaccio e i contatti con i clienti. L’uomo ha sempre negato gli episodi di spaccio, mentre ha ammesso i rapporti sessuali con la 22enne sostenendo che rientrassero in un normale legame sentimentale. La giovane era stata trovata seminuda nell’appartamento di via Pergolesi durante un blitz della polizia e il 36enne aveva aizzato un pitbull contro gli agenti. 
 

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