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Cronaca

Disoccupata sotto sfratto, il grido di una madre disperata

Una donna e suo figlio dovranno trovare un’altra sistemazione. Dopo anni senza un’occupazione stabile la disperata richiesta 

Le lancette dell’orologio avvicinano l’ora che più fa paura. L’abitazione di Porto Recanati dove Barbara Bresciani, 49 anni, vive con il figlio Leonardo sarà presto battuta all’asta. La mancanza di un lavoro stabile ha impedito alla donna di pagare il mutuo e l’ha costretta ad arrangiarsi con occupazioni saltuarie per mantenere gli studi di Leonardo, brillante allievo al 5° anno dell’Istituto Tecnico Economico di Loreto il cui talento ha accompagnato i compagni a vincere un concorso e ad incontrare Mario Draghi a Francoforte. L’ultimo impiego di Barbara è terminato con l’estate, due mesi come cuoca in uno stabilimento balneare. In passato ha anche provato ad aprire un’attività propria dopo l’impiego in una pompa di benzina, poi come commessa d’abbigliamento e una parentesi in fabbrica. Adesso però non c’è più nulla e la banca, che aspettava la rata del mutuo da inizio 2013, ha battuto cassa con un decreto ingiuntivo e il pignoramento. Il rischio per Barbara e Leonardo è quello di dover presto dormire insieme al figlio in auto. Ad affiancare la donna nella battaglia legale c’è l’avvocato Linda Cavalieri (foto in basso), l’asta di mercoledì è la terza ma se dovesse andare deserta non ci sarà il sospiro di sollievo. I creditori hanno già comunicato la possibilità che venga intimata comunque la liberazione dell’immobile perché la legge più spietata, quella del mercato, dice che un’abitazione sgombra scende di prezzo ed è più appetibile all’asta successiva. Rimpianti? Nessuno: «Se ho poche entrate, tra la casa e il figlio scelgo mio figlio».

Ecco allora la richiesta d’aiuto, non urlata ma domandata a testa alta come nello stile di Barbara: «Vorrei un contratto vero, ho voglia e bisogno di lavorare. Ho qualifiche in vari settori, ho fatto l’impiegata, ho un diploma all’alberghiero e sono esperta di ristorazione. Ho fatto pulizie per tantissimo tempo e ho le gambe per poter camminare da sola». Alle spalle Barbara ha una storia travagliata fatta di una separazione e di episodi di stalking, costati all’ex marito una condanna penale confermata in Corte d’Appello e tuttora impugnata in Cassazione. Vacanze? Un sogno da anni così come le sfiziosità, perché quel poco che entrava è sempre stato tutto o quasi per Leonardo: «Non voglio che pensi di essere capitato in una famiglia sfortunata, dovrebbe avere le stesse opportunità degli altri ma il diritto allo studio finora glie l’ho garantito». Il vestito per incontrare Mario Draghi a Leo lo hanno regalato gli amici, al resto ci ha pensato mamma Barbara che però di assistenzialismo non vuole sentire parlare, anzi passa all’attacco: «Io non mi sento un peso per lo Stato, lo Stato è un peso per me - spiega la donna- si è sempre preso quello che voleva, ad esempio le tasse dalla busta paga. Quando c’era da pagare una cartella esattoriale o il bollo dell’auto l’ho sempre fatto, magari in ritardo e rinunciando a qualcosa. Cerco di essere una buona cittadina ed eseguire i miei doveri, ma non vedo un Stato che mi appoggia e mi aiuta. Non sono un’extracomunitaria, sono una donna italiana con un figlio a carico che vuole un lavoro e non ha nulla da nascondere. Ho degli sgravi fiscali e l’anno prossimo avrò quelli dei 50enni, non dovrei essere un peso per chi sceglie di investire su di me».


 

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