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Cronaca

Caporalato, due aziende agricole nei guai: un arresto e tre denunce

Già dagli inizi del 2016 i militari avevano iniziato a monitorare l'imprenditore, titolare di una ditta individuale dedita ai lavori agricoli, che operava in tutta la provincia

Un arresto e tre denunce. E' questo il bilanco del blitz da parte dei Carabinieri che hanno chiuso una complessa indagine riguardo l'impiego di manodopera in condizioni di sfruttamento. Una vicenda che ha visto sul campo i militari della Stazione di Staffolo, quelli del Nucleo Operativo del lavoro di Ancona e di Jesi, che da mesi erano sulle tracce di un imprenditore pachistano di 37 anni e del suo collaboratore di 35 anni.

Già dagli inizi del 2016 i militari avevano iniziato a monitorare l'imprenditore, titolare di una ditta individuale dedita ai lavori agricoli, che operava in tutta la provincia e che si sospettava effettuare intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. L'uomo, residente a Staffolo, aveva realizzato una vera e propria agenzia per il lavoro, senza averne i requisiti, reclutando manodopera allo scopo di destinarla al lavoro presso terzi in condizioni di sfruttamento. I suoi operai infatti lavoravano dalle 4 alle 8 ore al giorno, con una retribuzione di 7 euro l'ora e non 9,96 come da contratto nazionale. Inoltre ai lavoratori agricoli l'uomo corrispondeva solamente 5 euro, senza busta paga. 

Inoltre i militari hanno scoperto che i che i lavoratori venivano ospitati in abitazioni messe a disposizione del 37enne pakistano, pagando 50 euro mensili per l’alloggio e 50 per il vitto. I sopralluoghi effettuati hanno rilevato lo stato di degrado in cui i lavoratori erano costretti a vivere, con camere da letto dove erano presenti giacigli di fortuna, mentre le altre stanze residui di rifiuti sparsi dappertutto; mentre i pavimenti ricoperti di uno strato di sporcizia.

Nei guai anche i titolari delle aziende agricole che hanno impiegato manodopera in condizioni di sfruttamento. Il pachistano dovrà ora rispondere di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, con la sospensione dell'attività ed una multa di 14mila euro. Inoltre rischa dai 5 agli 8 anni di carcere.

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