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Cronaca Porto / Via Enrico Mattei

Caos Green Pass, in centinaia bloccano via Mattei: «Stracciamo la tessera del sindacato»

I portuali si sono mobilitati questa mattina ad Ancona delle 6 del mattino, inizio del primo turno in Fincantieri, per poi spostarsi in via Mattei dove hanno raggiunto il corteo di no Green pass

Un raduno per dire no al decreto sul Green pass obbligatorio, da oggi, nei luoghi di lavoro pubblici e privati. La protesta si è svolta questa mattina, 15 ottobre, al porto di Ancona. Non solo portuali al sit-in, ma anche lavoratori di diverse categorie, dagli oss ai metalmeccanici, si sono radunati in via Mattei con tanto di striscioni, cartelloni e cori che inneggivano al "lavoro" e alla libertà di scelta. Già da ieri sera sul gruppo Telegram No green pass Marche si era scatenato il tam tam per organizzare le macchinate e per raggiungere il capoluogo dorico, "Io parto da Potenza Picena - scrive un utente  - chi viene?", un'altra aggiunge: "Domani tutti in Ancona forza ragazzi uniti si vince" o ancora "Anche se pochi bisogna incrociare le braccia prima o poi anche nel nostro piccolo ci sarà effetto domino".

Già dalle 6 del mattino circa 50 dipendenti di Fincantieri (su 600 totali) e alcuni operai del cantiere Crn si sono radunati davanti ai tornelli incrociando le braccia. «Non siamo no vax - dice un lavoratore di Fincantieri davanti alla sede di lavoro che preferisce rimanere anonimo - ma secondo noi i tamponi devono essere a carico dello Stato. Pensavamo che in questi quindici giorni i sindacati prendessero una posizione in nostro favore e invece niente. Per questo io la settimana prossima straccerò la tessera del sindacato». Una posizione condivisa da vari operai che hanno poi raggiunto in un secondo momento il corteo in via Mattei. Alla protesta non solo portuali: Nicola, lavoratore nel settore della metalmeccanica, ad esempio, ha deciso di unirsi al corteo per solidarietà: «Si è scatenato un movimento interessante in tutta la nazione - spiega - e credo che vengano meno in questo momento dei principi costituzionali calpestati dal Governo. Qualcuno deve ricordarsi che i diritti esistono e vanno difesi. Il Green pass, inoltre, non è uno strumento idoneo a contenere il contagio ed è arbitrario perché vengono messi sullo stesso piano coloro che fanno i tamponi da quelli che fanno il vaccino mentre ad oggi l'unica garanzia del non contagio è il tampone. Introduce una discriminazione e la legge non può esserlo».

No Green Pass ad Ancona - le immagini

La protesta in via Mattei si è fatta più importante dalle nove in poi e cioè quando un camionionista ha bloccato il proprio mezzo sulla carreggiata fermando del tutto il traffico in entrata al porto. «Sono il primo autista a fermarmi qui oggi. Io vado a lavorare perché sono una persona responsabile - dice il conducente - e non perché ho un Green pass. Non mi interessa, non ho problemi, vengo pagato a viaggio. Se non ho un lasciapassare verde non posso caricare la merce, non posso camminare per strada, insomma, ma dove siamo arrivati?». Una Oss si aggiunge alle proteste: «Sono un'operatrice sanitaria e da ieri mi hanno sospeso. Vogliamo l'Italia libera». Sul posto nel frattempo anche la Digos che ha monitorato costantemente la situazione, i carabinieri, la guardia di finanza e la polizia locale per gestire il traffico e i lunghi incollonnamenti che si sono creati in pochi minuti sulla strada. Alle 10, poi, la protesta è arrivata in piazza del Papa per la seconda manifestazione "Fronte del dissenso Marche" prevista davanti alla Prefettura.  

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