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Finti vaccini al Paolinelli, i colleghi: «Un insospettabile, per noi era uno dei migliori»

Roberto Cameriere, medico vaccinatore e referente dell’hub di via Schiavoni, parla del clima che si respira a due giorni dall'arresto dell'infermiere infedele Emanuele Luchetti

I colleghi di Emanuele Luchetti, l’infermiere arrestato con l'accusa di aver simulato la vaccinazione anti-Covid, sono amareggiati. Prendono le distanze dall'accaduto, lo descrivono come la «mela marcia» e, soprattutto, sono delusi da quell’uomo che sembrava tanto per bene.

A descrivere in modo compiuto il clima che si respira al centro di via Schiavoni è Roberto Cameriere (nella foto), medico vaccinatore e referente dell’hub: «Luchetti? Per noi era uno dei migliori infermieri del centro. Portava sempre delle persone nuove da vaccinare. Noi eravamo molto contenti di lui e non sospettavamo nulla. Lo vedevamo come un bravo ragazzo». Poi, però, quel giorno di dicembre il dottor Carlo Miglietta ha visto con i suoi occhi l’inferroberto cameriere-2miere infedele mentre buttava nel cestino Agobox il contenuto di una dose di vaccino ancora integra. Lo ha notato mentre applicava il cerotto alla paziente e la mandava a casa.

«Io non sapevo nulla dei sospetti di Carlo – prosegue Cameriere – e neppure delle “indagini” che ha svolto nelle settimane seguenti. Anche giustamente, dico io, perché lui doveva confrontarsi con la procura e la polizia e bisognava tenere il massimo riserbo». Lunedì, quando è scoppiato il grande scandalo, Miglietta ha telefonato subito al suo referente: «Mi ha telefonato immediatamente per dirmelo e siamo sempre in contatto. Abbiamo un rapporto di rispetto, del tipo allievo-discepolo. Gli ho detto che non voglio sapere nulla delle indagini ma sono orgoglioso di quello che ha fatto. Sabato era il suo ultimo giorno al centro vaccinale, poi inizierà una nuova carriera».

Green pass falsi: i nomi degli indagati 

Intanto, al centro di via Schiavoni le vaccinazioni vanno avanti, anche se non si può nascondere in un certo qual modo il timore che questo episodio possa aver screditato il buon nome dell’hub dorico: «Finora – prosegue Cameriere – tutte le persone che sono venute dopo questo fatto ci hanno mostrato solidarietà. D’altronde noi siamo parte lesa. Certo, il morale avrebbe bisogno di ben altro in questo momento ma andiamo avanti a testa alta. Siamo molto dispiaciuti, questo certamente sì».

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