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Cronaca

Partita sospesa, il Ponterosso non ci sta: «Nessuna aggressione, arbitro non all'altezza»

Parla Gabriele Ferretti, dirigente della società anconetana: «Anche io in passato sono stato arbitro, comprendo lo stato d'animo ma non le falsità: non siamo delinquenti»

La sospensione della partita è stata «inspiegabile e assolutamente esagerata che l'arbitro ha giustificato sentendosi minacciato dagli sguardi di alcuni giocatori e del pubblico. Una cosa mai vista, un arbitro che ha dimostrato di non essere all’altezza». A parlare è l'Atletico Ponterosso che in una lunga nota sul suo profilo Facebook dà la propria versione rispetto ai fatti del campo sportivo Montenovo di Camerano dove ieri, sabato 26 maggio, si è disputata la gara playout di Seconda Categoria contro la Vigor Camerano. Gara sospesa attorno alla mezz'ora della ripresa quando l'arbitro Grossi della sezione di Pesaro, attorniato dagli anconetani dopo l'espulsione di un compagno ha giudicato non ci fossero più le condizioni per proseguire e ha sospeso il match. «Al campo di Camerano non è successo nulla, nessuno ha tentato di bastonare l’arbitro, nessuno lo ha assediato, nessuno gli è corso dietro col pugno alzato. Il delitto si consuma in modo vergognoso per colpa di una giacchetta nera che usa due pesi e due misure facendo perdere le staffe agli ospiti che si sentono defraudati da decisioni assurde ed incomprensibili». E ancora. «Nessuno dell’Atletico ha poi toccato l’arbitro che, tra alcune comprensibili ulteriori proteste, si è diretto negli spogliatoi asseragliandovisi dentro in modo pavido e incomprensibile». 

Una vicenda che non sembra destinata a chiudersi sul campo. Intanto c'è attesa per quanto riguarda le decisioni del giudice sportivo rispetto a quanto ha scritto l'arbitro sul referto. Prevedibile un ricorso dell'Atletico. «Anche io ho fatto l'arbito in passato – racconta Gabriele Ferretti, dirigente dell'Atletico – e ieri ero a bordo campo. Vero che c'erano giocatori attorno a lui a protestare ma nessuno ha fatto nulla. Il capitano era alle sue spalle e per richiamare l'attenzione gli ha semplicemente bussato con l'indice sulla spalla. Non ricevendo risposta gli è andato di fronte e ha ripetuto la mossa. Si è sentito in pericolo? L'arbitro ha il diritto di sospendere il match, non discuto lo stato d'animo ma non ci stiamo a passare per delinquenti. Alla fine è tornato negli spogliatoi senza nessuno che lo inseguisse. Quando era dentro non ci sono state azioni intimidatorie e siamo rimasti balorditi quando abbiamo visto arrivare ben sei carabinieri al campo. Ora faremo ricorso non tanto per il risultato in sé, quanto per farlo confrontare l'arbitro con il giudice sportivo. Personalmente gli ho dato del ridicolo per aver sospeso la gara. Un arbitro dovrebbe avere carisma».

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