Condominio al freddo per colpa di chi non paga, riaccesa la caldaia ma subito si inceppa
Telenovela senza fine in via Levi dove lunedì era tornato il caldo nelle abitazioni. Ieri un guasto e di nuovo il blocco riparato stamattina
ANCONA - Erano tutti al freddo per colpa di diversi inquilini morosi che non avevano pagato le bollette del gas ma lunedì hanno visto uno spiraglio durato solo un giorno: stare finalmente al caldo con i termosifoni accesi. Tra loro anche una mamma con due bambini, uno disabile, e con genitore malato oncologico che vive in casa con lei, che aveva diffidato l’Erap tramite il suo avvocato, Antonella Vitale. L’ 8 novembre era la data fissata per l'accensione degli impianti di riscaldamento dal Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas, confermato con decreto ministeriale a firma di Roberto Cingolani, ma in via Levi, a Collemarino, in un maxi condominio di case popolari, dove vivono circa 200 persone, non era ripartito il riscaldamento centralizzato.
Tutto questo a causa della morosità di alcuni condomini, che non hanno pagato le quote condominiali e le bollette del gas. Erap e Comune, dopo quasi due mesi di proteste, lamentele e ricorsi anche in tribunale, hanno pagato parte delle bollette rimaste insolute per far riaccendere la caldaia e far stare al caldo tutte le famiglie, sia morose che non. Lunedì, dopo una riparazione di un tubo, e la pronuncia anche del tribunale dorico che ha ordinato di ripristinare il riscaldamento (dopo una causa avviata da una decina di famiglie tramite l’avvocato Stefano Brugiapaglia), è stata riaccesa la caldaia. Ma il tepore è durato un giorno. Ieri l’impianto è andato in blocco e le famiglie sono tornate al freddo. Questa mattina ci sono i tecnici al lavoro per aggiustare il guasto.