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Cronaca

Munizioni abusive e allodole maltrattate, blitz nel covo dei bracconieri

Una operazione di contrasto al bracconaggio alle specie acquatiche, effettuata nei giorni scorsi dai Carabinieri Forestali ha portato a 4 denunce e sequestri, tra i quali quelli di animali vivi

Una operazione di contrasto al bracconaggio alle specie acquatiche, effettuata nei giorni scorsi dai Carabinieri Forestali nel Comune di Fano, ha   portato alla denuncia di 4 bracconieri e al sequestro di armi, richiami elettronici e fauna protetta. Le operazioni, iniziate già dalle ore notturne in un appostamento fisso di caccia agli uccelli acquatici, hanno permesso ai militari di accertare l’utilizzo continuo di richiami elettronici vietati da parte di quattro bracconieri nascosti in due capanni, con lo scopo di attirare ed abbattere specie selvatiche protette, in particolare pivieri dorati. 

Le perquisizioni

Le perquisizioni, anche domiciliari, hanno permesso ai carabinieri di trovare un richiamo elettronico perfettamente funzionante nascosto nel vano di uno dei due capanni, oltre a un sacchetto con tre pivieri appena abbattuti che si trovava sotto una tavola in legno. Altri 2 richiami elettronici e 11 altoparlanti sono stati trovati nei veicoli dei cacciatori e nelle abitazioni. A carico di un cacciatore, residente a Fano, sono state rinvenute 728 munizioni detenute abusivamente.  (GUARDA IL VIDEO)

Allodole maltrattate

Ritrovate anche due allodole vive, imbracate e usate come richiamo, legate con una corda di soli 15 cm ad un dispositivo che, azionato dai cacciatori, le sollevava lasciandole poi ricadere ripetutamente provocandone lo svolazzamento. Le allodole sono state sequestrate visto che la Corte di Cassazione ha già chiarito che questa pratica è illegale.

Le denunce

I quattro cacciatori sono stati denunciati alla Procura della Repubblica di Pesaro per i reati di uso di mezzi di caccia non consentiti, abbattimento di specie non cacciabili e maltrattamento animali. Uno di loro rischia anche la pena per detenzione illecita di munizioni prevista dal codice penale che prevede fino a 12 mesi di arresto. In questi casi inoltre può essere applicata la sospensione delle licenze di caccia da parte dell’Autorità di Pubblica Sicurezza.  Le operazioni sono state condotte dai Carabinieri Forestali del Nucleo CITES di Ancona, unitamente ai militari delle Stazioni Forestale Cartoceto, Cagli, Fiastra, e del NIPAAF di Ancona.
 

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