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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Porto

Porto: bombe al fosforo, vertice in Prefettura

Attivato un comitato ristretto composto dai tecnici militari, Vigili del fuoco, tecnici dell'Arpam e autorità sanitaria: la priorità è trovare un sito sicuro dove far brillare gli ordigni

Si è riunita oggi in Prefettura la Commissione preposta a pronunciarsi rispetto alla distruzione  degli ordigni al fosforo - residuati bellici -  rinvenuti in mare al largo del capoluogo.

All'incontro, presieduto dalla dottoressa Branca della Prefettura, erano presenti per l'Amministrazione comunale l'assessore alle Politiche per la Sicurezza, Roberto Signorini accompagnato dal Comandante della Polizia Municipale, Guido Paolini e da Antonio Ninivaggi del Servizio comunale di Protezione civile; inoltre referenti dell'Autorità portuale, della Capitaneria di Porto, della Regione Marche (Protezione civile e Centro funzionale multirischi), dell'ARPAM, dell'Asur 118, del Genio Ferrovieri, della Marina Militare, dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri, della Polizia di Dogana, della Polizia di Frontiera, dell' ENAC e naturalmente della Prefettura.

L'assessore Signorini ha ringraziato tutti i presenti per l’impegno profuso nell’affrontare una questione così importante e delicata, che ovviamente va svolta con la massima attenzione per garantire la salute e la sicurezza dei cittadini e che va condotta con la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti.  
“L'obiettivo - ha detto l’assessore - è salvaguardare la cittadinanza e pertanto va concertata la soluzione che garantisca la sicurezza più totale.  In questo senso sono da verificare ulteriormente i possibili siti dove fare brillare gli ordigni, anche in mare aperto.  In particolare è necessario procedere a simulazioni accurate per quanto riguarda la direzione dei venti e la relativa dispersione dei fumi”.

All’unanimità si è poi convenuto di attivare immediatamente un comitato ristretto per gli approfondimenti richiesti. Oltre ai tecnici militari e ai Vigili del fuoco, del comitato fanno parte anche i tecnici dell’Arpam e l’autorità sanitaria, per valutare attentamente le diverse ipotesi e assumere la decisione più “sicura” per la città in tempi molto brevi. “.
 

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