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Cronaca

Blitz dei vandali al liceo scientifico Savoia, distrutto un bagno. Filisetti rassicura: «Nessuna emergenza comportamentale»

L’ennesima bravata di una generazione che comincia a dare segni di insofferenza. Prima il caso della vodka a scuola al liceo classico Rinaldini. Ora la toilette devastata al Savoia-Benincasa. Ma per il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale non si rileva alcuna particolare criticità

ANCONA - Casi di intemperanze nelle scuole del territorio sono sempre accaduti, per carità. Il più delle volte si tratta di semplici bravate commesse da adolescenti per ricevere chissà quale riconoscimento al proprio coraggio. Una sfida alle istituzioni, in primis quella scolastica, che secondo le leggi non scritte dei ragazzi può far guadagnare a qualcuno l’etichetta del fascinoso ribelle. Ma vista da un altro punto di vista, magari quello più assennato, l’unica etichetta che resta appiccicata addosso agli autori di certi gesti è ben differente e meno romantica. Al netto del preambolo è, comunque, sempre meglio tenere sotto controllo il termometro del comportamento dei ragazzi all’interno degli istituti scolastici. Potrebbe essere indicativo di un’insofferenza latente.

Il gesto

Il blitz dei vandali allo scientifico Savoia risale a sabato scorso. Quasi sicuramente gli autori sono studenti dell’istituto. In uno dei bagni al quinto piano della scuola sono stati rinvenuti i resti di sanitari completamente distrutti. Sul pavimento della toilette sono rimasti i pezzi di un water e di una cassetta di scarico, completamente scardinati e fatti in frantumi. Un episodio che lascia di stucco la preside Maria Alessandra Bertini che, per ora, preferisce restare abbottonata su quanto successo. Un evento apparentemente incomprensibile che arriva a poche settimane di distanza dalla bravata di un altro gruppo di studenti del liceo classico Rinaldini che a fine ottobre si è presentato a scuola con una bottiglia di vodka sorseggiata durante la ricreazione. Il video ha fatto il giro dei social e la dirigente scolastica ha immediatamente provveduto ad effettuare 12 sospensioni per i protagonisti del gesto. 

La prevenzione

Non è la prima volta che nelle scuole del territorio si verificano casi simili, per carità. Nulla di così eclatante da fare gridare all’emergenza. Però è sempre meglio monitorare comportamenti di questo tipo che possono comunque essere un termometro di una certa insofferenza giovanile. «Per quanto compete all’Ufficio Scolastico Regionale - afferma il direttore Marco Ugo Filisetti - le iniziative messe in campo per prevenire atteggiamenti del genere sono tante: dalla sensibilizzazione contro il cyberbullismo all’insegnamento del valore dell’esempio dato dall’analisi storica della nostra realtà territoriale». Secondo Filisetti, inoltre, non sarebbe stato riscontrato un incremento a livello regionale dei provvedimenti disciplinari ai danni degli studenti più agitati. «Ce lo testimonia il numero dei ricorsi che arrivano al nostro ufficio - spiega il direttore dell’Usr - che non superano mai i cinque all’anno. Ciò vuol dire che anche il numero delle sanzioni disciplinari è più o meno costante nel tempo». Dunque nessuna particolare criticità, ma meglio non prendere sotto gamba certi campanelli d’allarme.

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