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Cronaca

La bimba sta morendo, salvata dall'infermiere al telefono: «Insegniamolo alle mamme»

Da ieri la piccina si trova sotto controllo al Salesi di Ancona e sta meglio. Tutto è finito per il meglio, ma l'infermiere professionista anconetano pone una domanda a tutti

Un post su una bacheca facebook. “Il Signore ha voluto farmi per il mio compleanno un regalo fantastico, salvare questa notte la vita di una neonata di 10 giorni.” Firmato, Sandro Mangiacristiani. L’infermiere esperto del 118, noto tra gli addetti ai lavori e non solo, ha infatti salvato dal peggio una neonata di soli dieci giorni. A 60 anni esatti ha regalato il più grande sollievo a una famiglia già provata dal terremoto. La piccola infatti è venuta al mondo da una famiglia di Monte San Vito, uno dei tanti nuclei sfollati dalle zone del cratere sismico. Ore 23,45 di ieri. Una mamma allatta al seno una bambina neonata e poi la rimette nella culla. Lo aveva già fatto molte volte negli ultimi dieci giorni ma a un certo punto qualcosa è andato storto. Si è accorta come la piccina non respirasse più e avesse interrotto la suzione, smettendo di respirare e così in pochi secondi è diventata cianotica. Forse è stato proprio un po' di latte andato di traverso a spezzarle il fiato. Pochi istanti, che sono sembrati un’eternità. L’amore materno ha lasciato spazio alla paura di perdere la bambina per sempre. In un momento di lucidità, ecco la chiamata al 118.

Dall’altra parte del telefono c’era Sandro Mangiacristiani. E’ stato lui a indicare via telefono alla donna le manovre per liberare le vie respiratorie della neonata. Istruzioni da una parte, esecuzioni puntuali e tempestive dall’altra. La professionalità dell’operatore e la lucidità della mamma sono state fondamentali per allontanare definitivamente la grande paura. «Ho invitato la mamma a mettere una mano tra le gambe della piccola e di poggiarla sullo stesso avanbraccio, poi con l'altra mano l'ho invitato a dare dei colpetti al sederino della bimba che, poi, ha ripreso un filo di fiato. Era ancora ostruita ma il cuore batteva. Poi sono arrivati i soccorsi e insieme siamo riusciti a liberarla del tutto. E' stato un regalo di compleanno fantastico per me». Già, perché la bambina ha ripreso a respirare autonomamente, la pelle è tornata rosea e i respiri si sono via via normalizzati. Per la famiglia un sospiro di sollievo che, forse per pochi istanti, ha fatto dimenticare il terremoto. Per Mangiacristiani il più bel regalo di compleanno. Da ieri la piccina si trova sotto controllo al Salesi di Ancona e sta meglio. Tutto è finito per il meglio, ma l'infermiere professionista anconetano pone una domanda a tutti: «Non è la prima volta che mi capita di aiutare un neonato al telefono. Io mi chiedo se, insieme ai corsi pre parto, non sia opportuno cominciare ad insegnare alle future mamme le manovre di primo soccorso sui neonati. Forse si potrebbero salvare più vite».

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