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Cronaca

Belgio sotto attacco, ecco il racconto dei marchigiani che vivono a Bruxelles

Il bollettino post attacchi non vede marchigiani coinvolti. In vista della Pasqua molti si stavano per mettere in viaggio. Ancora aperto il collegamento da Charleroi per Ancona: «L'opinione diffusa è che i servizi di intelligence belgi non siano efficienti»

Sono tanti i marchigiani che per lavoro o per studio vivono a Bruxelles. Per fortuna nessuno di loro è stato coinvolto negli attentati terroristici che hanno insanguinato la mattinata lavorativa nella capitale belga. Tanta però è stata l’apprensione qui nelle Marche. Per contattare i familiari, intasate le linee telefoniche, internet, i social, whatsapp e messenger sono risultati fondamentali. L’aeroporto di Charleroi, collegamento con le Marche per via del volo Ryanair con Ancona-Falconara, è ancora operativo. La situazione nello scalo, a una 60ina di chilometri dalla capitale, è tranquilla. C'è un posto di blocco all'ingresso dei parcheggi con polizia e militari ma per il resto la situazione è quella di un normale martedì di partenze del prefestivo. Il volo in partenza alle 18.30 e arrivo alle 20.25 non dovrebbe subire ritardi. Stesso discorso per l’Ancona-Bruxelles delle 20.50 con atterraggio alle 22.45. Il condizionale d’obbligo perché la situazione è in continua evoluzione e perché nel corso della mattinata si sono accavallate notizie contrastanti. Le ultime vedono lo scalo operativo anche perché, insieme a Lille e Ostende, è chiamato ad accogliere i voli di Zaventem, l’aeroporto principale colpito dagli attacchi rivendicati dal Daesh.

«Per andare a lavoro ho preso spesso la metropolitana colpita – racconta Innocenzo Genna, avvocato recanatese che lavora in una società di consulenza di Bruxelles – ed è stato angosciante vedere le immagini alla tv. Oggi non sono andato. Ho un aereo domani per tornare a casa ma al momento so solo che Alitalia ha cancellato tutti i voli da Zaventem». Come Genna, molti si stavano preparando per tornare a casa. Con la Pasqua alle porte,  gli uffici chiudono di giovedì. «È stato un attacco all’Europa – prosegue l’avvocato recanatese - non al Belgio. Nei giorni scorsi mi aspettavo qualcosa al Parlamento Europeo perché c’è sempre tanta gente, assembramenti di persone. L’arresto di Salah Abdeslam? L’impressione della gente è che sia un pesce piccolo. Il Belgio non preparato. Prima di Parigi il fondamentalismo è cresciuto forse nella speranza che qui non fossero attentati. È opinione diffusa che i servizi di intelligence belgi non siano efficienti».

Di ritorno nelle Marche anche il falconarese Roberto Guidi, manager da 8 anni nella sede belga della Ferrero. «Mi sto recando ora a Chaleroi con un’amica di Ancona e spero di poter tornare a casa. Nel corso della mattinata si sono susseguite notizie strane che davano aperto o chiuso lo scalo. La situazione è concitata ma ora in diretta stanno dicendo che si può partire. Sicuramente ci saranno più controlli. Io questa mattina non sono andato in ufficio perché mi ha avvisato un collega che doveva accompagnare i genitori proprio a Zaventem. Ha trovato traffico ed è arrivato due minuti dopo le esplosioni».  C’è poi Elena, giovane anconetana in tirocinio post lauream. «Oggi ho avuto la giornata libera e sono rimasta in casa come raccomandato dai tg. Il tirocinio lo faccio a Genval, un paesino vicino a Bruxelles e probabilmente sarei rimasta là per via del blocco dei treni. Oggi però avevo in mente di fare in giro in città, visto che è venuta a trovarmi mia sorella».

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