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Cronaca

Furono arrestati per le rapine agli uffici postali, 4 rinvii a giudizio

Avevano messo a segno un paio di colpi agli uffici postali della provincia di Ancona per un totale di 30mila euro e ne avrebbero tentati altri due, tra cui quello alle Poste di Torrette lo scorso 4 ottobre, sventato dalla Polizia

Passamontagna sul volto e pistola puntata avevano messo a segno un paio di colpi agli uffici postali della provincia di Ancona per un totale di 30mila euro e ne avrebbero tentati altri due, tra cui quello alle Poste di Torrette lo scorso 4 ottobre, sventato dalla Polizia dopo un rocambolesco inseguimento conclusosi con uno scontro a fuoco. Oggi, a seguito della richiesta del pm Paolo Gubinelli, sono stati rinviati a giudizio i 4 catanesi arrestati dalla Squadra Mobile di Ancona lo scorso Novembre: i fratelli E.V. (46 anni) e S.G.V. (44 anni), entrambi residenti da anni a Santa Maria Nuova, e R.A. (44 anni) che invece faceva il “pendolare” tra Catania e Ancona spostandosi in occasione delle rapine. Dunque il prossimo 9 settembre prenderà il via il processo pubblico che vedrà i 4 siciliani imputati di rapina aggravata e ricettazione (gli assalti avvenivano con un’auto rubata). 

Oggi infatti c’è stata l’udienza in cui il pm ha ripercorso gli elementi probatori che portano la pubblica accusa ad imputate ai 4 catanesi i 4 episodi di reato. Dopo di che il Gip ha deciso che ci sono tutte le carte per un processo pubblico in piena regola. Udienza, quella di oggi, dove era presente anche l’avvocato di Poste Italiane Sergio Galassi, che si è costituito parte civile chiedendo un risarcimento danni di circa 30mila euro, di fatto le somme rubate in occasione dei colpi agli Videocamera rapina-2uffici postali di Candia e Jesi. Il primo avvenne il 19 giugno 2014 attorno alle 8 quando i rapinatori sono riusciti a fuggire con un bottino di circa 28mila euro dopo aver minacciato il direttore con una pistola. Il secondo avvenne il 26 maggio 2014 all’ufficio postale di via Fausto Coppi a Jesi, quando tre individui a volto scoperto, di cui uno armato di pistola, entrarono e si fecero consegnare il denaro presente nelle casse e poi fuggire lungo le via limitrofe. In uno di questi due episodi erano anche stati recuperati i filmati della videosorveglianza (in foto a destra), utili per mettere gli investigatori sulla giusta pista. Non solo perché i 4 sarebbero gli stessi che avrebbero tentato una terza rapina all’istituto di Montecosaro e poi a quello di Torrette, decisivo per l'arresto della banda. 

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