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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Banda dello spray alla Lanterna azzurra, pene aumentate in appello

La Corte ha riconosciuto l'associazione a delinquere. La notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018 hanno causato la morte di 5 minori e di una mamma all’interno della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo durante un concerto di Sfera Ebbasta

ANCONA – Pene inasprite per la banda dello spray condannata ieri in Appello anche per il reato di associazione a delinquere. I sei giovani della Bassa Modenese sono considerati responsabili di una serie di rapine e furti con lo spray al peperoncino che la notte dell’8 dicembre 2018 provocarono il caos nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo.

Nel fuggi fuggi generale, culminato nel crollo di una balaustra all’uscita di sicurezza, morirono schiacciati cinque adolescenti e una mamma. Nella sentenza di primo grado il reato associativo non era stato incluso mentre il verdetto d’Appello lo ha riconosciuto. Pene più severe per Ugo Di Puorto, 12 anni 6 mesi e 20 giorni e Raffaele Mormone, 12 anni 5 mesi e 20 giorni. Per gli altri, ovvero Badr Amouiyah, Souhaib Haddada, Moez Akari e Andrea Cavallari sono scattate pene tra i 10 anni e 9 mesi e gli 11 anni e 10 mesi.

Si chiude così l’ennesima tappa della lunga vicenda giudiziaria della strage di Corinaldo. A maggio è attesa l’udienza preliminare per un settimo membro della banda dello spray, Riccardo Marchi, mentre, in parallelo, proseguono i processi ai gestori del locale e proprietari dell’immobile e alla commissione che rilasciò le licenze di pubblico spettacolo, tra cui quella per il concerto di Sfera Ebbasta che, appunto, si teneva quell’8 dicembre. Le motivazioni della sentenza  saranno note tra novanta giorni.

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