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Cronaca

Caso banca Marche, blitz di Casa Pound in filiale

«È assurdo che dei piccoli risparmiatori abbiano perso decine di migliaia di euro, mentre alcuni privilegiati hanno ottenuto finanziamenti nel silenzio mediatico» ha detto Andrea Lamona

Striscioni di CasaPound Italia sono spuntati nella notte davanti alle principali filiali della Banca delle Marche. "Cittadini truffati, palazzinari foraggiati" è lo slogan scelto dopo le rivelazioni comparse sui quotidiani relative ai fidi concessi dalla banca ai principali gruppi edili delle Marche e mai restituiti: 200 milioni di euro al Gruppo di costruzioni Lanari, 110 milioni di euro al Gruppo Santarelli, 130 milioni di euro alla famiglia Minardi, 80 milioni di euro a Ciccolella, la famiglia pugliese che con i suoi vivai ha subito un crac finanziario l'anno scorso, 70 milioni a Vittorio Casale, 70 milioni a Davide De Gennaro.

«È assurdo - spiega Andrea Lamona, coordinatore regionale del movimento - che dei piccoli risparmiatori abbiano perso decine di migliaia di euro nel fallimento, mentre alcuni privilegiati hanno ottenuto finanziamenti su finanziamenti nel silenzio mediatico. La storia della bancarotta di questa banca che tanti guai ha portato alla nostra regione va riscritta completamente: la ragione del crollo è legata ai fidi milionari concessi ai gruppi di cui sopra che tutti conosciamo. Mentre il piccolo correntista perdeva i soldi, altri intascavano milioni di euro nel silenzio generale di giornali e televisioni che non hanno dato nessun risalto alla notizia, e dei partiti politici. La verità è che la politica è collusa con i grandi imprenditori poiché le campagne elettorali sono finanziate dagli stessi. Nessuno ha il coraggio di denunciare questa vera e propria truffa. CasaPound è l'unica voce fuori dal coro».

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