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Cronaca

Italia Nostra: “Portonovo, ecco le azioni per una gestione sostenibile”

In particolare Italia Nostra chiede che si dia luogo alla revisione generale del PPE di Portonovo, come detto già decaduto da tre anni e peraltro rimasto largamente inattuato per quanto riguarda l’area costiera adiacente il molo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Italia Nostra, coerentemente con quanto già indicato in precedenti documenti e sostenuto pubblicamente in varie occasioni sul tema della gestione sostenibile dell’area di Portonovo, - area come noto ricadente all’interno del Parco del Conero e sito di interesse comunitario (zona SIC e ZPS) -, ritiene che un corretto e integrato governo della baia non possa prescindere dal considerarla come un “Bene Comune” da tutelare prioritariamente nei suoi straordinari valori paesaggistici e nelle sue uniche risorse naturalistiche e storico-culturali, prima ancora che considerarne le presenze antropiche e valorizzarne le pur importanti attività turistiche ed economiche ivi operanti.

Per quanto sopra, da assumere come “visione guida” e quadro di riferimento per qualunque futura attività pianificatoria e gestionale, Italia Nostra ritiene che l’Amministrazione Comunale debba proseguire senza indugi nella propria attività di programmazione, peraltro già avviata dalla precedente giunta con l’adozione di una variante parziale al vigente e ormai decaduto Piano Particolareggiato del 2001, recependo le indicazioni e le prescrizioni del vigente Piano del Parco, approvato nel 2010 dalla Regione Marche, fino ad ora rimaste parzialmente inattuate e inattuabili proprio per la mancanza di determinazione e chiarezza di intenti da parte degli ultimi governi comunali.

In particolare Italia Nostra chiede che si dia luogo alla revisione generale del PPE di Portonovo, come detto già decaduto da tre anni e peraltro rimasto largamente inattuato per quanto riguarda l’area costiera adiacente il molo, procedendo rapidamente a mettere a punto ed approvare, previa concertazione con la Soprintendenza e l’Ente Parco, una nuova e più efficace pianificazione attuativa che consideri l’intera Area Progetto Strategica (APS) prevista dal Piano del Parco e che preveda almeno le seguenti azioni :

1.    prioritaria salvaguardia dei valori ambientali, paesaggistici e storico-culturali della baia a partire da una diminuzione progressiva del carico antropico e ambientale del periodo estivo, generato in gran parte dal traffico motorizzato privato, fino ad ottenere una forte riduzione delle capacità dei parcheggi della baia, di cui va prevista la progressiva rinaturalizzazione, da sostituire con il potenziamento del trasporto pubblico da e per Ancona e con la razionalizzazione delle attuali aree a parcheggio a monte;

2.     revisione e razionalizzazione della mobilità interna alla baia, con priorità per la realizzazione di percorsi pedonali sicuri e di basso impatto ambientale a servizio delle emergenze storico-architettoniche e per l’uso ciclabile della viabilità carrabile esistente, al fine di ridurre gli attuali insostenibili impatti ambientali generati dal traffico sulle aree naturali (laghetti, bosco, falesia, ecc) e sulle aree di spiaggia;

3.     difesa organica ed integrata del litorale (con monitoraggio continuo dell’evoluzione della linea di costa) a partire dall’ arretramento delle strutture ristorative e balneari esistenti, mediante loro demolizione e rilocalizzazione, da prevedersi in tempi certi con progetto unitario a cura del Comune;

4.    conseguente ampliamento delle aree di spiaggia con auspicabile estensione delle aree di spiaggia libera (vedi in particolare l’area di spiaggia tra il molo e il lago Grande e quella tra la Capannina e la Chiesa di S. Maria);

5.    tutela e valorizzazione delle attività connesse alla pesca storica locale, in primis di quella legata al “Mosciolo selvatico di Portonovo” e messa in sicurezza e riqualificazione delle relative strutture;

6.    definitivo abbandono della previsione di alienazione della struttura di proprietà comunale nota come “ex Mutilatini”, come già richiesto da questa associazione assieme ad altre associazioni ambientaliste locali, e messa a punto di un progetto partecipato per un suo utilizzo a scopi di ricerca e di studio, a partire dai settori dell’ambiente marino e costiero del medio Adriatico, anche a supporto della prevista area marina protetta del Conero

7.    assunzione di iniziative finalizzate alla messa a punto di un programma per la migliore fruizione pubblica delle emergenze storico-culturali della baia.

8.    Realizzazione a mare dell’Area Marina Protetta da affidarsi alla gestione del Parco del Conero e che nei suoi contenuti provveda ad una effettiva tutela anche dell’emergenza geologica rappresentata dal Trave

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