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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Vaccini fake, il Consiglio Distrettuale di Disciplina apre un procedimento per l'avvocato

Oltre alla giustizia ordinaria, il professionista sarà soggetto al giudizio del Consiglio Distrettuale di Disciplina, un organo regionale composto da 24 consiglieri e presieduto dall’avvocato Gianni Marasca

ANCONA – Tra i 49 indagati per la vicenda delle false vaccinazioni al Paolinelli c’è anche un avvocato anconetano, Gabriele Galeazzi. Oltre alla giustizia ordinaria, il professionista sarà soggetto al giudizio del Consiglio Distrettuale di Disciplina, un organo regionale composto da 24 consiglieri e presieduto dall’avvocato Gianni Marasca che, ricevuti gli atti trasmessi dalla Procura della Repubblica al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, instituirà un’apposita sezione di otto consiglieri che avranno il compito di analizzare i documenti e adottare le decisioni conseguenti.

«Sanzionando i colleghi di cui si accerti la responsabilità – dice Marasca – il Consiglio Distrettuale di Disciplina ha, tra i primi obiettivi, quello della tutela della categoria professionale e dunque anche quello della tutela dei singoli cittadini». Il Consiglio Distrettuale di Disciplina è l’organo cui spetta il compito di esercitare, in indipendenza e autonomia, le azioni disciplinari contemplate dal Codice Deontologico degli Avvocati. Nell’esercizio di tale funzione riceve moltissime segnalazioni, circa 1800 negli ultimi 7 anni, provenienti anche da privati cittadini e non solo dall’Autorità Giudiziaria. «Gran parte di esse vengono archiviate perché infondate – ricorda il presidente Marasca – ma su quelle per le quali esistono concreti indizi di colpevolezza dell’incolpato le sanzioni prevedono, nell’immediatezza, la sospensione cautelare dell’esercizio della professione e possono arrivare fino alla radiazione dall’Albo in caso di accertata responsabilità». I tempi della giustizia disciplinare non sono immediati.

«La procedura di questo organo è stata dettata per assicurare le garanzie proprie di un processo – conclude Marasca – e non a caso si tratta di un percorso di autotutela per la categoria degli avvocati, istituito dalla legge professionale ed al quale sono riservati estremo rigore ed inflessibilità fermo restando che, come avvocato, per quanto attiene la vicenda oggi all’onore delle cronache, spero che il collega possa dimostrare la sua estraneità, ciò a tutela dell’immagine della categoria oltre che della sua persona».

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