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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Lettera delle Brigate Rosse all'Ansa di Ancona: dubbi sull'attendibilità

La lettera è in fotocopia, riporta anche il logo della stella a cinque punte, e cita il nome di una presunta brigata intitolata alla memoria del brigatista della colonna marchigiana Tommaso Gino Liverani

L'intelligence ha "molti dubbi" sull'attendibilità della lettera firmata dalle "Brigate Rosse" e inviata alla sede dell’Ansa di Ancona per prendere le distanze dell’attentato di Brindisi in cui è rimasta uccisa la giovane studentessa Melissa Bassi.
La lettera firmata “Brigate Rosse, Brigata Gino Liverani 'Diego"', ed è stata recapitata a mezzo posta alla sede del''agenzia di notizie. Sono comunque in corso indagini sull'attendibilità del documento, impostato il 23 maggio ad Ancona.

LA LETTERA. La lettera è in fotocopia, riporta anche il logo della stella a cinque punte, e cita il nome di una presunta brigata intitolata alla memoria del brigatista della colonna marchigiana Tommaso Gino Liverani, morto a Managua, in Nicaragua, nel 1985. Il timbro delle Poste di Ancona indica la data del 23 maggio. Recita poi il testo:

"Nonostante il subdolo quanto fallimentare tentativo di addossare responsabilità inesistenti su chi conduce la lotta contro il capitalismo e i poteri forti, difesi da questo governo fascista, capeggiato da Monti, con la complicità di Napolitano, in occasione dell'attentato di Brindisi, i fedeli guardiani degli interessi dei padroni, i soliti pennivendoli, continuano nella loro opera di disinformazione! Sono ben altri gli obiettivi dei combattenti! Padroni, classi dirigenti, banchieri prostitute di Stato!! I loro uffici del personale fedeli cani da guardia, aguzzini dei lavoratori. Non sono certo gli studenti o i lavoratori i nostri obiettivi!! Voi che avete vissuto e vivete sfruttando e calpestando, è giunto il momento di guardarvi le spalle! La lotta è ripresa".

 

UNA SECONDA LETTERA. Esiste anche una seconda lettera siglata "Br", che è stata bloccata nel centro smistamento delle Poste del capoluogo marchigiano. Il messaggio conterrebbe il logo della stella a cinque punte e un breve testo, scritto in modo molto scarno, quasi elementare, senza l'annuncio di nuove azioni. La busta era indirizzata al «Direttore della Banca delle Marche-Ancona», con accanto all'indirizzo il disegno di una stella a cinque punte. Quasi certamente, secondo gli investigatori, il gesto di un mitomane.


 

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