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Cronaca

Attentato del Bardo, la mente si stabilì ad Ancona: caccia ad un reclutatore ignoto

Secondo quanto emerso dalle indagini della Procura di Genova, il tunisino si sarebbe fatto rilasciare il permesso di soggiorno dalla questura di Ancona per poi andare a Genova per ottenere il passaporto dal consolato tunisino

Avrebbe soggiornato per diversi mesi ad Ancona nel 2011 Noureddine Chouchane, il tunisino considerato la mente dell'attacco terroristico al museo del Bardo di Tunisi. Secondo quanto emerso dalle indagini della Procura di Genova, il tunisino si sarebbe fatto rilasciare il permesso di soggiorno dalla Questura di Ancona per poi andare nel capoluogo ligure per ottenere il passaporto dal consolato tunisino. Ma non solo Chouchane, poi ucciso in un raid americano lo scorso 19 febbraio in Libia. Perché ci potrebbe essere un sottilissimo filo rosso che unisce la mente dell’attentato del Bardo al caso di Giuliano Ibrahim Delnevo, il genovese morto nel 2013 durante la battaglia di Al Qusayr combattuta al fianco dei ribelli e partito proprio da Ancona, dal porto cittadino o dall’aeroporto di Falconara. 

Entrambi infatti potrebbero aver conosciuto un contatto. Una sorta di reclutatoreignoto” col compito di fare la spola tra il capoluogo e le zone controllate dall'Isis per condurre i cosiddetti foreign fighters in terra islamica. Ma chi ha aiutato Delnevo è ancora attivo nel capoluogo marchigiano e soprattutto è lo stesso che ha dato ospitalità a Noureddine Chouchane? Domande su cui la Procura e la Questura di Ancona mantengono il massimo riserbo, ma su sui, è certo, si sta indagando

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