
Elisa Verdicchio e Emanuele Cofanelli a Barcellona
Telefona alla madre poco prima dell'attentato: «Qui è rischioso, ci spostiamo». Salvi due anconetani
Una sorta di premonizione quella capitata ad una coppia di anconetani in vacanza a Barcellona, che si trovavano a pochi passi dal luogo dell'attentato
«Dopo io ho visto solo una gran confusione - ci racconta Elisa - C’era polizia, vigili del fuoco, ambulanze e la polizia che transennava tutto ma non avevamo capito e poi ci hanno spiegato che c’era stato un attentato. Ho pensato che avevamo avuto una gran fortuna, mentre ancora non si sapeva nulla, abbiamo avuto paura perché non sapevamo che cosa fosse successo di preciso. Poi ci hanno detto che c’erano degli ostaggi, che forse c’era un altro camion con dell’esplosivo e allora ci è salito il panico. All’inizio non ci eravamo resi conto, però poi abbiamo capito che non era finita e ci siamo decisi a tornare in albergo. Però la metro era chiusa, pullman pochissimi e non ci fidavamo, taxi pochi e pieni e allora abbiamo camminato 3 ore con la paura di questo camion che girava per la città. Adesso se non ci sono altri sviluppi torneremo mercoledì prossimo perché l’idea, almeno fino ad ora, era di fare una settimana».