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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

«I loro occhi raccontano l'orrore della guerra»: due bimbi hanno bisogno di aiuto

L'appello di Alessandro Ascoli che sta aiutato una famiglia arrivata dall'Ucraina dopo un viaggio difficoltoso. Stanno vivendo in quattro in una stanza

Dall'Ucraina ad Ancona sono circa 2235 chilometri, 25 ore di stada in auto o tre giorni di treno: la figlia di Svetlana e i suoi due nipotini, di 8 e 11 anni, sono scappati dalla guerra proprio prendendo uno dei convogli partiti da una cittadina a qualche ora da Kiev. Arrivata in città la famigliola ha potuto riabbracciare la loro parente che si trova in Italia da anni. «Il padre è rimasto a combattere al fronte di resistenza». Con gli occhi pieni di paura si sono affidati a chi li ha accolti. In questo caso sono stati fortunati. Hanno trovato Alessandro Ascoli, anconetano che fin dal primo minuto si è dato da fare attivamente per aiutare questa famiglia. «Conosco Svetlana - spiega Alessandro - perché è una collaboratrice domestica a cui mi sono rivolto in passato. Lei abita a Palombina in un piccolo appartamento e al momento la figlia e i bambini vivono da lei in una stanza. Mi sono proposto di ospitare loro tre ma sono molto timidi e riservati e sono rimasti lì. Ho cucinato per loro, ho fatto le polpette e gli ho portato alcuni beni di prima necessità ma adesso hanno bisogno di tutto».

Ieri Alessandro si è rivolto alla questura di Ancona per capire come poter fare per dar loro una sistemazione migliore: «Li hanno registrati all'ufficio immigrazione, possono stare in Italia tre mesi ma ci hanno detto che ancora non ci sono disposizioni in merito agli alloggi. Spero che qualcuno del Comune e della Prefettura possa attivarsi per aiutare le persone come loro che stanno vivendo un momento di disperazione assoluta». Non sanno l'italiano e hanno vissuto lo choc delle sirene e delle bombe: «Vengono da un viaggio tremendo e ora si ritrovano qui senza nulla. Bisogna fare qualcosa. Domani andrò da un mio cliente a Spoleto che ha articoli di stock così magari riesco a recuperare qualche pantalone e maglietta». Alessandro ha pubblicato un appello in merito anche sui social. 

Intanto prosegue la gara di solidarietà in tutta la regione per portare aiuti. La comunità ucraina marchigiana ha fatto sapere poche ore fa che son stati «scaricati a Peremyshl i primi autobus carichi di beni di prima necessità provenienti da Senigallia, Ancona, Falconara e Pesaro».  La macchina della solidarietà si è messa in moto quindi e intanto l'assessore regionale Stefano Aguzzi risponde così alle domande sulla possibilità che le Marche ospitino profughi in arrivo dall'Ucraina: «Sono due giorni che seguiamo attivamente la situazione profughi».

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