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«E' mia moglie», ma era una clandestina. Arrestato dalla polizia di frontiera

In manette un 56enne del Congo, sbarcato da un traghetto con una connazionale in possesso di un passaporto irregolare: lui subito libero

L’ha spacciata per sua moglie, nella speranza di farla entrare in Italia, ma il trucchetto è stato scoperto dagli agenti della polizia di frontiera che ieri pomeriggio (venerdì 28 giugno) hanno arrestato un 56enne del Congo, residente in Svizzera, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Un reato, aggravato dall’uso di documenti illeciti e di un mezzo di trasporto internazionale, per il quale rischia dai 5 ai 15 anni di detenzione. Eppure il gip non ha ritenuto necessario applicare misure cautelari e, dopo la convalida dell’arresto in tribunale, l’ha rimesso in libertà, accettando la richiesta dell’avvocato Laura Versace

La manette erano scattate quando l’uomo è sceso con l’auto dal traghetto su cui si era imbarcato in Grecia. Con lei c’era una connazionale di circa 40 anni. La polizia di frontiera ha fermato il veicolo ed ha eseguito tutti i controlli del caso. Subito è emerso che il passaporto in possesso della donna non era il suo, ma della moglie effettiva del 56enne, che è stato arrestato. Al giudice ha spiegato che la donna (per la quale ora sono in corso le procedure di rimpatrio), oggetto di discriminazioni nel suo Paese, voleva raggiungere la sorella in Francia e lui aveva accettato di accompagnarla. Un gesto che, però, ora potrebbe costargli molto caro, anche se il gip Carlo Cimini non ha disposto per lui la misura cautelare in carcere richiesta dal pm Daniele Paci, che ora potrebbe chiedere il giudizio immediato

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