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Cronaca

Arbitro picchiato, condanna bis per calciatori e presidente della squadra

Per dieci imputati è arrivata la sentenza della Corte di Appello. Il match infuocato fu quello tra il Colle 2006 e la Leonessa Montoro

ANCONA - Quando un gol fa perdere la testa le conseguenze possono essere amare. Ci hanno rimesso tutti, arbitro, giocatori e presidente della squadra. Il primo pagò sulla propria pelle quel fischio che fece pareggiare la partita ad una squadra di calcio. Riportò la rottura del timpano per una aggressione mai vista in campi da calcio di serie minori. Gli altri hanno avuto una condanna bis, arrivata martedì in Corte di Appello ad Ancona. È finita così, per ora, la vicenda dell’arbitro picchiato a Collemarino. La vittima, oggi 29enne, aveva 23 anni quando il 26 novembre del 2016 fu aggredito, stando alle accuse, con calci e pugni da una decina di persone tra calciatori e tifosi della squadra di calcio di Collemarino e per questo finì all'ospedale. Era un arbitro della sezione di Fermo, Nezeraj Eriseld, albanese, parte civile nel processo con l’avvocato Jacopo Saccomani.

Il caos esplose per un goal convalidato tra le proteste. Poi la violenza che mise fine al match tra Colle 2006 e la Leonessa Montoro, gara del girone B di prima categoria, giocato al "Sorrentino" di Collemarino. Per dieci imputati la Corte di Appello di Ancona ha confermato la sentenza di condanna, già inflitta dal tribunale ordinario il 30 novembre dello scorso anno, per lesioni personali e violenza privata in concorso. Si tratta del presidente pro tempore Giancarlo Mancini, 62 anni, anconetano, condannato ad un anno, il capitano di allora del Colle 2006 Massimiliano Mancini, 45 anni, condannato ad otto mesi insieme ai giocatori Michele Boria, 29 anni, Massimo Di Rocco, 25 anni, Marco Frezzotti, 27 anni, tutti anconetani, Matteo Di Martino, foggiano, 43 anni, Alberto Paolo Tomassoni, nativo della Svizzera, 49 anni, Lorenzo Boria, jesino di 28 anni e Remo Ciro D’Errico napoletano di 24 anni. Dieci mesi confermati per il giocatore Giuseppe Spina, 38 anni, anche lui anconetano. Dopo mesi di indagini era stata la Digos di Ancona ad inoltrare una serie di denunce poi sfociate nel processo. Dopo il 20esimo minuto del secondo tempo il Montoro fece rete e l’arbitro fischiò il gol del pareggio alla squadra ospite.

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