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Cronaca

Appalti Asur truccati, tangenti fino a 100mila euro e un viaggio a Dubai

Il funzionario e il dirigente Asur che sono indagati, nel frattempo, sono stati trasferiti in altri uffici con ruoli amministrativi. Alla fine l'inchiesta conta 9 indagati più un'azienda collegati a circa 30 appalti truccati nel giro di 3 anni

Un viaggio di lusso a Dubai, lavori di ristrutturazione privati in case e tangenti in denaro non inferiori a 100mila euro. E’ questo il prezzo della corruzione nell’inchiesta sul presunto giro di appalti Asur che, secondo le accuse del pm titolare dell’inchiesta Paolo Gubinelli, sarebbero stati truccati con l’obiettivo di assegnare contratti di pulizia e manutenzione a più aziende. Su tutte la Edilcost Srul di Luigi Catalano. Sarebbe stato proprio lui a concedere quei benefit ai suo ganci all’interno dell’Asur anconetana: un geometra funzionario, considerato il dominus dell’affaire perché responsabile dei bandi pubblici dell’azienda sanitaria e il dirigente della stessa. Dipendenti che, nel frattempo, sono stati trasferiti con ruoli amministrativi, all’interno dell’Asur. Insieme a loro ci sono anche due tecnici. 5 persone a cui, di recente, se ne sono aggiunte altre 4 che, nella tesi accusatoria, hanno comunque ruoli di secondo piano. In più c’è la Edilcost in qualità d’azienda. In totale 10 indagati.

Catalano, difeso dall’avvocato Andrea Speciale e il funzionario regionale, difeso dall’avvocato Jacopo Saccomani, sono accusati di corruzione. Per tutti gli altri ci sono reati di vario titolo tra cui il falso, la turbativa d’asta, la truffa. Ma anche la soppressione d’atti. Perché? Le Fiamme Gialle hanno appurato come in alcuni casi, se il bando veniva regolarmente vinto da una ditta che non rientrava nel giro di favori, uno dei dipendenti Asur arrivava materialmente a sostituire la cartella dell’impresa vincitrice con quella dell’imprenditore compiacente. E in un attimo altre aziende più meritevoli venivano messe fuori gioco. In totale si parla di circa 30 appalti nel giro di 3 anni: 2010, 2011, 2012. Tutte commissioni il cui costo veniva deciso a tavolino all’inizio dell’anno. Poi la cifra annuale che l’Asur avrebbe dovuto pagare per quei lavori, veniva segmentata in appalti più piccoli. L’importante è che fossero sotto i 40mila euro, così da aggirare le normative anticorruzione mentre il geometra dorico poteva passare dal classico bando pubblico alla trattativa privata. Certi di aver scoperchiato un giro di corruzione tra privato e pubblico, pochi giorni fa i militari del G.I.C.O della Guardia di Finanza di Ancona hanno messo sotto sequestro beni e conti per 390mila euro ai principali indagati. Catalano, il geometra e il dirigente appunto. Ai primi due i militari hanno “congelato” quote di appartamenti mentre al terzo un Suv del valore di circa 50mila euro.

Mani che lavano mani. Fino alla creazione di un'intricata rete di favori dove addirittura i dipendenti Asur gestivano contemporaneamente scambi di favori con più aziende edili. Al punto che  inizialmente il pm aveva anche contestato l’associazione per delinquere. Ma il Gip ha rilevato come non ci fosse una vera organizzazione stabile e strutturata. Resta il fatto che c’erano diverse ditte intorno al giro di appalti. Fino ad arrivare ad una sorta di “gara” dentro le gare già truccate. Su cui, sempre secondo gli investigatori, la Edilcost, alla lunga, ha avuto la meglio.

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