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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Antibracconaggio: la Forestale sequestra 8 richiami elettronici

L'apertura anticipata della caccia alla quaglia, durante il picco di migrazione degli uccelli, è stata una ghiotta occasione per alcuni bracconieri delle province di Ascoli Piceno, Fermo ed Ancona

L’apertura anticipata della caccia alla quaglia, durante il picco di migrazione degli uccelli, è stata una ghiotta occasione per alcuni bracconieri delle province di Ascoli Piceno, Fermo ed Ancona, che nella notte hanno installato 8 richiami elettronici per attirare ed abbattere illegalmente gli uccelli. In questo periodo migliaia di quaglie sono in migrazione verso le coste nordafricane, ed ogni dispositivo illecito può attirare centinaia di animali che si posano per cercare cibo e riprendere le forze per proseguire  il viaggio.

Consapevoli del rischio che ciò potesse avvenire, i nuclei antibracconaggio del Corpo forestale dello Stato sono entrati in azione nella notte di sabato, individuando 8 richiami illegali installati nei territori delle Province di Ascoli Piceno, Fermo ed Ancona. Alcuni di questi richiami sono particolarmente sofisticati, dotati di timer che ne regolano l’accensione durante le ore notturne, collocati su alberi o all’interno di recinzioni, e in alcuni casi corazzati dentro scatole metalliche chiuse con lucchetti.

I dispositivi illeciti sono stati prelevati dagli agenti del Corpo forestale dello Stato prima dell’inizio della caccia, salvando così centinaia di animali che sarebbero stati illecitamente abbattuti dai bracconieri.

Gli agenti delle stazioni forestali di Fermo, San Benedetto, Ascoli Piceno, Montefortino, Castignano, Ancona, Senigallia e Sirolo, hanno presentato notizia di reato presso la competente Autorità Giudiziaria, ed hanno avviato le indagini per individuare i responsabili delle attività illecite, identificando numerosi cacciatori trovati nei pressi dei dispositivi.

I risultati dell’attività di controllo iniziata già nella  la scorsa stagione venatoria dai nuclei antibracconaggio  dimostrano come il fenomeno sia molto diffuso in tutta la regione: per sfuggire ai controlli i bracconieri si organizzano con dispositivi sempre più sofisticati, talvolta regolabili a distanza tramite radio o telefono cellulare.

Il danno che queste attività producono alle popolazioni di quaglie in migrazione è elevatissimo, se si considera che nelle giornate più idonee vengono attirati da un solo richiamo, e conseguentemente abbattuti oltre 40 esemplari.
Alla luce dei risultati ottenuti, comprovanti la gravità del fenomeno illegale, il Corpo forestale dello Stato intensificherà l’attività di contrasto all’utilizzo dei richiami illeciti, attività inserita a pieno titolo nel programma di contrasto del bracconaggio anche per l’anno 2014.

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