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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Il Guasco diventa Nazareth, anche l’arcivescovo Spina assiste all’Annunciazione 

Trenta figuranti hanno trasformato l’anfiteatro nella Nazareth della Vergine Maria. Gli organizzatori: «E’ un lancio del Presepe di Pietralacroce»

Il Guasco diventa Nazareth e l’anfiteatro romano fino a stasera sarà la casa della Vergine Maria. In una grotta ricavata nel sito archeologico, a due passi dal duomo, il Comitato Presepe Vivente di Pietralacroce ha messo in scena l’Annunciazione: la voce dell’Arcangelo Gabriele sorprende la ragazza che impersona la Madonna e le annuncia che darà alla luce Gesù. Prima di arrivare davanti alla rappresentazione il pubblico calca un breve e suggestivo percorso in mezzo a falegnami, soldati romani, fabbricanti di candele e tessitori di reti da pesca. Tutti rigorosamente vestiti come nella Nazareth di duemila anni fa. E se l’anfiteatro è già di per sé una macchina del tempo, l’atmosfera fatta di luci soffuse, figuranti e antichi macchinari da lavoro portano il visitatore dritto nella Galilea di Maria. Il cancello apre alle 17 in punto e le navette gratuite da piazza della Repubblica accompagnano i primi visitatori. Il freddo punge, ma non scoraggia. Uno dei primi ad arrivare è l’Arcivescovo Angelo Spina. Michele Menghini, uno degl iorganizzatori, lo guida tra i 30 figuranti e lui si ferma a parlare con ognuno di loro. Al mugnaio che macina il grano con la pietra, l’arcivescovo spiega di aver visto quella stessa tecnica di lavorazione durante un suo viaggio in Palestina.

«Il presepe non è una rievocazione, ma è un fatto storico. San Francesco lo realizzò a Greccio nel 1223 quando tornò dalla Palestina ed è la narrazione di un evento. Dio si fa uomo e con tutta la sua umiltà ci porta salvezza, pace e redenzione» (Mons. Angelo Spina)

L'Annunciazione all'anfiteatro romano

Lo sguardo dell’Arcivescovo e dei visitatori viene rapito alla fine del percorso, quando un fascio di luce illumina il volto di una giovane Maria. L’attrice, sorpresa dalla voce dell’Arcangelo rievoca un ventaglio di emozioni: dallo spavento iniziale alla completa disponibilità al volere di Dio. Tra i figuranti c’è anche lo stesso Menghini: «Il messaggio che vogliamo dare è un messaggio di Cristianità, questo per noi è anche un lancio del Presepe Vivente di Pietralacroce (26 e 30 dicembre, 1 e 6 gennaio). Gli incassi delle offerte saranno devoluti come ogni anno in beneficenza e ci sentiamo in dovere di dare una mano nel nostro piccolo». All’allestimento hanno lavorato sei persone: «Ormai siamo una squadra rodata- spiega Menghini- da mercoledì a venerdì mattina abbiamo fatto spola da Pietralacroce ininterrottamente». Oggi ultimo giorno di rappresentazione, dalle 17 alle 20. Il 13 dicembre alcuni figuranti porteranno dei doni ai piccoli pazienti del Salesi. 
 

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