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Cronaca

Da anni perseguitava e minacciava due donne, stalker seriale in manette

Nel tardo pomeriggio di ieri i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona hanno arrestato un 40enne anconetano, accusato di stalking nei confronti di due donne madre e figlia, perseguitate da diversi anni

ANCONA - Nel tardo pomeriggio di ieri i poliziotti della Squadra Mobile di Ancona hanno dato esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare da scontare in Carcere a carico di un 40enne anconetano, accusato di stalking nei confronti di due donne, madre e figlia, perseguitate da diversi anni. L’uomo, che da tempo conosceva le due vittime, aveva iniziato anni fa le molestie e minacce, a tal punto da provocare loro un grave stato di ansia e paura, oltre al timore per la loro incolumità.

Tutto è iniziato nel 2010, quando l’uomo aveva incontrato una delle due donne (la mamma dell’altra vittima) all’uscita dell’Auchan. Dopo averla bloccato per i polsi, il 40enne aveva tentato ironicamente di tranquillizzarla ripetendogli “io non sono una persona cattiva, tu devi capire, io non sono una persona cattiva”.
 
Nel settembre 2014 madre e figlia erano state raggiunte dallo stalker all’interno di un bar di Ancona. L’uomo aveva afferrato una delle vittime per le spalle cominciando ad importunarla e sussurrandole frani oscene a sfondo sessuale all’orecchio. La donna era riuscita a liberarsi dalla presa solo con la forza, ma nonostante il tentativo di allontanarsi, lo stalker aveva continuato a seguirle costringendole a trovare rifugio in un vicino supemercato.
In altre circostanze le donne erano state raggiunte anche all’interno di negozi del centro dove erano state viste entrare dallo stalker. Anche in queste occasioni venivano afferrate e insultate a vario titolo.
Alla fine di maggio la mamma dell’altra vittima è stata raggiunta in via Bocconi dallo stalker e picchiata brutalmente, dapprima con uno zaino indossato dall’uomo, dopodichè presa a calci e pugni al ventre e alla nuca proferendo contestualmente insulti di ogni genere
 
L’attività di indagini, coordinata dalla Procura della Repubbica nella persona della Dott.ssa Mariangela Farneti, si è tradotta nell’emissione del provvedimento di un’Ordinanza di Custodia Cautelare (GIP Antonella Marrone) da eseguirsi in carcere dove attualmente l’autore dei reati si trova.

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