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Cronaca

Per stare con lui arriva fino in Grecia dalla suocera: «Metta una parola buona per me». Donna a processo per stalking

Una 44enne avrebbe perseguitato un 36enne istruttore di palestra con cui aveva avuto una relazione. Per lui sarebbe stata un’avventura, lei avrebbe voluto qualcosa di più

ANCONA - Per lui sarebbe stata solo un’avventura, lei voleva qualcosa di più. Presa da quell’uomo lo avrebbe perseguitato per quattro anni arrivando a speronarli con la propria auto, pedinarlo, presentandosi a casa sua battendo i pugni sulla porta per farsi aprire e raggiungendo anche la Grecia, a casa della “suocera” in vacanza per farsi aiutare a continuare la relazione. «Ci metta una parola buona lei».

Lo avrebbe fatto una 44enne, presentandosi anche con un cabaret di pasticcini e destando stupore nella madre del suo ex che nemmeno la conosceva. La donna è finita a processo per stalking. Parte civile, con l’avvocato Federica Battistoni (foto a destra), un 36enne istruttore di fitness. Ieri al cb3382f6-5d3c-484e-896b-7eea2caedcad tribunale dorico, davanti alla giudice Maria Elena Cola, sono stati sentiti diversi testimoni di accusa e difesa che hanno riferito su varie circostanze in merito allo stalking. L’imputata non era in aula ma al processo c’erano i suoi due avvocati, Andrea Dotti e Andrea Natalini. Per la difesa gli  atteggiamenti della 44enne sarebbero stati solo reazioni di un amore spropositato, legati ai tradimenti di lui che avrebbe frequentato anche altre donne. Ma nessuno stalking. Per la parte offesa invece lei gli avrebbe reso la vita difficile. 

La loro conoscenza risale al 2012, durante un trasloco di abitazione. Da lì avrebbero preso a frequentarsi, pochi mesi stando all’accusa, una relazione di anni invece stando alla difesa. Fino al 2017 lei avrebbe messo in atto gli episodi persecutori che hanno portato l’uomo a denunciare ai carabinieri. In una occasione la 44enne, ex commerciante, lo avrebbe speronato lungo l’asse nord-sud. Un giorno l’ha seguito fino al Mandracchio dove c’era un evento e lui se ne sarebbe poi andato via. Un’altra volta ha fatto una scenata al porto dandogli del maiale. Poi sarebbe andata a casa sua battendo i pugni sulla porta. La donna lo avrebbe tampinato di messaggi e avrebbe creato un profilo Facebook per minacciare ed insultare le donne che lui avrebbe frequentati. Ad una in particolare sarebbe arrivata anche a scrivere sulla porta di casa «muori tr…». Poi ci sarebbe stato il viaggio in Grecia pressando la suocera. La verità sarà stabilità dal processo. Prossima udienza il 1 marzo per sentire l’ultimo testimone della difesa, discussione e sentenza.

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