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Cronaca Montirozzo / Via Circonvallazione

Riaprono i parchi, è subito assalto: volontari e nonni-controllori fanno rispettare le regole

Aree verdi finalmente libere e invase da famiglie a passeggio, bambini, runner e sportivi, ma i giochi sono vietati. Anche il Porto Antico torna accessibile

Riaprono i parchi ed è subito pienone. Gli anconetani non vedevano l’ora: aspettavano solo il semaforo verde per tornare ad affollare le aree verdi del capoluogo. La giornata di sole è stato un richiamo irresistibile. Dal Passetto al Cardeto, dalla Cittadella al Belvedere di Posatora, molti hanno affollato i quasi settanta “polmoni” cittadini, ma anche il Porto Antico che è tornato accessibile, sia pure non fino alla Lanterna Rossa: giovani e anziani, mamme con il passeggino e coppie con il cane, ciclisti, runner, tutti (o quasi) con mascherina a portata di naso e guanti all’occorrenza, talvolta indossati anche da chi è impegnato nell’attività sportiva. Dopo due mesi di lockdown, una passeggiata o una corsetta all’aria aperta diventa un evento da assaporare fino in fondo, un ritorno alla libertà, ma sempre con un occhio alle regole: è infatti vietata ogni forma di assembramento ed è obbligatorio mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro o due per chi svolge attività fisica, che si può praticare solo individualmente o con un accompagnatore nel caso di minorenni e persone non autosufficienti.

Riaprono i parchi ad Ancona dopo l'emergenza Coronavirus

Certo, continua a fare uno strano effetto vedere i giochi per i bambini transennati: quelli sono ancora vietati, come le attività collettive o di squadra. Per monitorare i 22 parchi pubblici di dimensioni più grandi il Comune ha chiesto aiuto ai volontari di 6 associazioni della rete della Protezione Civile comunale, incaricati di vigilare sul rispetto delle regole e, in caso di assembramenti o situazioni di pericolo, avvertire il Coc (Centro operativo comunale) o la centrale operativa della Polizia locale. «Non abbiamo avuto bisogno di segnalare nulla perché le persone sono molto attente: devo dire che c’è grande educazione e rispetto per le regole» dice Nirvana Nisi, presidente di Ada Marche (Associazione per i diritti degli anziani) a capo di un gruppo di venti nonnini che si dividono il controllo del parco della Cittadella, dove già si occupano di manutenzione del verde e della cura di un roseto che hanno fatto rifiorire. «Dobbiamo comportarci come buoni padri di famiglia: spieghiamo alle persone come ci si comporta, diamo consigli e chiariamo dubbi. Ad esempio, stiamo attenti che i bambini non giochino a pallone e che vengano rispettate le distanze. Le mascherine? All’aperto sono consigliabili, ma non sono obbligatorie, anche per chi fa attività fisica». 

Al Passetto, invece, l’attività di monitoraggio è affidata ai volontari della Vab (Vigilanza Antincendi Boschivi) che finalmente hanno potuto rimuovere i nastri biancorossi dalla pineta e dal Monumento, anche se l’area dell’ascensore resta transennata, così come resta vietato fino al 18 maggio scendere in spiaggia. «Fin qui la nostra attività è stata quella di chiudere i parchi e nastrare le zone inaccessibili, adesso ci stiamo occupando di disperdere gli assembramenti - spiega Augusto Schiavoni, presidente dell’associazione -. Fin qui non siamo dovuti intervenire in situazioni particolare, gli anconetani sono attenti al rispetto delle regole e alla salute». Ma sulle panchine, è possibile sedersi? «Sì, l’importante è rispettare le distanze e non sdraiarsi a prendere il sole». Perché attività all’aria aperta si può fare, ma la tintarella è ancora bandita. 

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