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Cronaca

Nuovo park per il centro, Legambiente contro: «Rischia di oscurare le mura antiche»

L'ipotesi di un parcheggio nei pressi della galleria San Martino fa preoccupare gli ambientalisti: «I beni culturali vanno conservati»

Si ritorna a parlare del nuovo parcheggio multipiano che dovrebbe sorgere all’imbocco lato centro della Galleria San Martino. E stavolta ad opporsi è Legambiente, nel timore che l'opera possa nascondere l’ultima porzione delle antiche mura che congiungevano la Cittadella con Porta Calamo «dopo che una buona parte miracolosamente superstite di esse era riemersa per essere subito dopo affogata per sempre nel cemento alla vigilia dell’apertura della Galleria stessa» scrivono dal circolo il Pungitopo.

«Crediamo - si legge in una nota - che i beni culturali esistenti debbano essere preservati e valorizzati, così come, e lo andiamo dicendo da anni, non si debba continuare ad attirare i mezzi privati all’interno di un centro cittadino che ha già i suoi problemi, non di poco conto, di inquinamento atmosferico derivante sia dalle attività portuali che dal traffico stesso. Ci opponiamo ad un concetto di valorizzazione dei beni culturali che equivalga ad occultarli nel cemento e a condannarli al definitivo oblio, anziché dare loro l’importanza che si meritano, anche come testimonianza della storia cittadina. In tal senso, preoccupazione non minore desta il progetto della nuova scalinata lato mare del Palazzo degli Anziani che rischia di cancellare definitivamente le ultime delicate vestigia dell’antica Chiesa di Santa Maria della Misericordia, seppellendone sotto il cemento i resti ancora visibili dell’abside e coprendone buona parte del sedime, oggi evidenziato da (ciò che resta di) un perimetro di conci incastonato nel dopoguerra nell’asfalto di piazza Dante. Auspichiamo perciò un cambio radicale di rotta in tema di gestione dei beni culturali con dei passi concreti, così come un repentino mutamento di prospettive nella politica della mobilità, che privilegi i mezzi pubblici e quelli non inquinanti, nel rispetto degli obiettivi di limitazione delle emissioni di gas nocivi. Un timido incoraggiante segnale è giunto a dicembre con la riapertura dopo quasi mezzo secolo della Chiesa di San Gregorio Illuminatore. Ne siamo lieti, è una parte di Ancona antica tornato alla fruibilità».

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