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Cronaca

Vaccini fake, l'avvocato Galeazzi non risponde al gip

Questa mattina si è tenuto l'interrogatorio di garanzia del legale anconetano coinvolto nell'inchiesta Euro Green pass

Si è avvalso della facoltà di non rispondere l’avvocato anconetano Gabriele Galeazzi, coinvolto nell’inchiesta sui Green pass falsi al Paolinelli di Ancona e che, da lunedì, si trova agli arresti domiciliari. A comunicarlo è il suo avvocato Riccardo Leonardi.

Nemmeno una parola da parte di Galeazzi che questa mattina, in occasione dell’interrogatorio di garanzia previsto alle 9,30, era atteso davanti al Gip in tribunale. Presente anche il pm Ruggiero Dicuonzo. Il motivo di questa scelta sembrerebbe essere quello di dover studiare le carte: «Sono tante e vanno esaminate con calma» ha fatto sapere la difesa.

Non è stato presentato per ora nessun ricorso contro la misura cautelare. Secondo l’accusa Galezzi avrebbe indirizzato da Emanuele Luchetti, l’infermiere perno dell’inchiesta Euro Green pass (che ora si trova nel carcere di Montacuto), alcune persone no vax da inviare al Paolinelli e che quindi, pagando, desideravano ottenere ad ogni costo il Green pass.

Il legale non avrebbe preso soldi sponsorizzando le finte somministrazioni ma ci avrebbe guadagnato, secondo la procura, «conseguendo prestigio professionale» e aiutando amici e parenti. Stando poi alle carte l’indagine è destinata ad allargarsi. Ad oggi sono stati emessi 45 obblighi di dimora, una custodia in carcere e quattro ai domiciliari. In occasione dell’interrogatorio di garanzia Luchetti aveva fatto sapere di essersi «pentito e di rappresentare solo un anello della catena e non l'organizzatore».

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