Cenere dal cielo come neve, i commercianti preoccupati: «Chiusi per la nube tossica»
Maxi incendio al porto, diversi esercenti hanno scelto di tenere abbassate le saracinesche per precauzione
«Sembrava neve» dicono agli Archi. Era la cenere che questa mattina ricopriva auto, panchine, tavoli. Scorie del maxi incendio che si sono depositate nelle vie più vicine al porto ma anche in centro, trascinate dal vento. Continua a cadere fuliggine dal cielo, mentre gli anconetani guardano con il naso all’insù la nube nera che cambia continuamente direzione e non accenna ad affievolirsi con il passare delle ore.
«Sarà tossica?» si chiede la gente, preoccupata. Molti si sono barricati in casa, con le finestre sigillate, come suggerito dal Comune. In giro, la maggior parte delle persone indossa la mascherina: la nube potenzialmente dannosa fa più paura del Covid. Questa mattina diversi commercianti hanno preferito restare chiusi, per poi riaprire nel corso della giornata, una volta cessata l'emergenza, anche se la maggior parte degli esercenti ha scelto di lavorare regolarmente.
Serrande abbassate soprattutto agli Archi, il quartiere più esposto ai fumi del rogo. «Rimarremo chiusi a causa delle nubi tossiche», c’è scritto in un cartello esposto fuori dalla parrucchieria Lanterna Rossa. Anche Raffaella Longino, arrivata alle 6 nel bar che gestisce insieme al compagno Fernando Andreanelli sotto i portici, aveva pensato di tornarsene a casa, per precauzione. «L’aria era irrespirabile, c’erano pompieri e polizia dappertutto - racconta -. Le auto, le sedie e i tavoli erano grigi per la cenere che si era depositata. Davvero sembrava che stesse nevicando».