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Acqua stagnante e pantegane, torna anche la paura dell’amianto: la vita alla Palombella

Degrado nella zona della ex Angelini. Sul fronte amianto il Comune ha tranquillizzato più volte, m c'è chi non si fida: «Troppi tumori qui»

ANCONA - Area ex Angelini recintata, cartello di pericolo crolli (seminascosto dalla vegetazione) e pezzi di mobilia abbandonati nel piazzale a pochi metri dalla “Casa del popolo”. Il grosso del degrado alla Palombella però arriva da quel che resta di un ex capannone: una proprietà privata, ex concessionaria di auto, ora terra di nessuno.

Il degrado

Licia Monina vive in un appartamento con affaccio su questa struttura bianca e fatiscente: «C’è acqua stagnante, la puzza è insopportabile, vengono fuori pantegane, calabroni e mosche» racconta. Siamo alle spalle del civico 90 e le reti alle finestre ormai non bastano più a proteggere dalle zanzare e da altri insetti. «Vivo qui da 22 anni e la situazione è sempre stata questa. Spesso devo tenere le finestre chiuse e una signora qui sotto si trova grossi topi sulla sua scala», aggiunge Licia. Il Comune è stato interpellato e alcune settimane fa ha effettuato un sopralluogo con raccolta di documentazione fotografica. Un’altra signora, che vive in un palazzo poco distante e che ha chiesto il totale anonimato, ci ha aperto le finestre del suo terrazzo. In questo caso l’affaccio è su quel che resta dell’ex Angelini. Sua figlia ha contattato l’ "associazione anti degrado" per alzare l’asticella dell’attenzione sulla situazione nella zona. «Chiediamo una riqualificazione o l’abbattimento della struttura- spiega la donna- topi? Si, se ne vedono». La pulizia dei piazzali interni, assicurano in zona, la fanno gli stessi residenti. Tra i secchi dell’immondizia, posti sotto al cartello di “pericolo crolli”, manca quello della plastica. 

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La paura dell’amianto

L’aggettivo più ricorrente per descrivere l’ex Angelini, da quelle parti, è “ecomostro”. La bonifica dall’amianto è stata completata nel 2018: «I cittadini però denunciano ancora un inquinamento di tipo ambientale- spiega Fabio Mecarelli, portavoce dell’associazione anti degrado, presente sul posto questa mattina per un sopralluogo- sappiamo che la bonifica dall’amianto esterna è stata fatta, ma internamente non sappiamo cosa ci può essere. In queste abitazioni risiedono famiglie con un’alta concentrazione di malati di tipo oncologico, c'è correlazione? Non chiediamo una semplice risposta, ma una certificata nero su bianco che questa zona è vivibile e che non ci siano agenti contaminanti che si disperdono nell’aria». 

Il Comune 

In consiglio Comunale il sindaco Valeria Mancinelli aveva già affrontato il problema dell’ex Angelini in risposta a una interrogazione della consigliera Antonella Andreoli (Lega). Il primo cittadino aveva spiegato in quell’occasione che la struttura è stata messa «totalmente in sicurezza» e che l’ipotesi della demolizione o del recupero del plesso non era praticabile con i fondi del solo bilancio comunale. 

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