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Cronaca

Travolto da un treno a Senigallia, la protesta di parenti e amici: «Vogliamo la verità»

Troppi elementi su come sia avvenuta la morte di Aliaksei Sushkevich non quadrano. Il 19enne bielorusso è stato dilaniato da un treno sui binari della stazione di Senigallia ma è stato aperto un fascicolo per omicidio

Non si arrende ed è decisa ad andare avanti fino a quando non saprà la verità. I suoi occhi sono pieni di dolore ma con forza per la seconda volta, è tornata a manifestare davanti al Tribunale di Ancona per chiedere un'accelerazione delle indagini. Inga Sushkevich è la madre di Aliaksei, per tutti Alessio, il 19enne bielorusso, residente a Caselle di Maltignano morto all’alba di domenica 7 dicembre dilaniato da un treno sui binari della stazione di Senigallia.

Con lei ancora una volta ci sono vicini di casa, compaesani e soprattutto gli amici di Alessio molti dei quali non sono andati a scuola pur di mostrare la loro solidarietà e affetto ad un amico straordinario che purtroppo non c'è più. In mano tengono stretta una foto di Alessio con il suo fratellino più piccolo e un lungo striscione per chiede la verità su questa disgrazia che ormai ha assunto i contorni di un omicidio. Il sostituto Procuratore Giovanna Lebboroni ha infatti aperto un fascicolo per omicidio a carico di ignoti ma dopo 3 mesi non è ancora stata fatta chiarezza sulla vicenda. Troppi dubbi aleggiano sulla morte del diciannovenne che ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di quanti lo conoscevano.

«Io chiedo di approfondire le indagini, di fare più attenzione. C'è stata troppa superficialità. Non hanno controllato l'ultima foto che è stata scattata, non hanno controllato gli orari. Almeno avrei saputo quale treno ha travolto mio figlio e fino a che ora era vivo» dice distrutta dal dolore la signora Inga. La madre di Aliaksei  non crede si sia trattato di una incidente piuttosto che suo figlio sia stato picchiato e poi messo sui binari. Alessio era andato ad un concerto a Senigallia con altri due amici e prima di prendere il treno del ritorno, secondo un'iniziale ricostruzione, si sarebbe allontanato per espletare dei bisogni fisiologici e non si sarebbe accorto dell'arrivo del treno. Ma per la madre non può essere andata così, Alessio avrebbe usufruito dei servizi igienici della stazione.

Tra l'altro, i due amici sarebbero tornati a casa senza avvisare nessuno della scomparsa di Alessio. «Questi due ragazzi che sarebbero dovuti essere suoi amici, sono stati sentiti solo la sera dell'accaduto. A mio parere dovrebbero essere sentiti di nuovo» commenta Inga. Recentemente è spuntata anche una lettera anonima spedita da Ancona il 16 febbraio e recapitata all'avvocato Felice Franchi, il legale della madre della vittima. «La lettera dice che Alessio è stato menato dagli zingari. Secondo me non è andata così, questo è un depistaggio» afferma Inga Sushkevich.

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