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Martedì, 16 Aprile 2024
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Termosifoni, accensioni ok da oggi ad Ancona: le ore consentite

La mappa del piano Cingolani e la fascia in cui è inserita Ancona

ANCONA - Piano "Cingolani", ad Ancona e provincia i termosifoni possono essere attivati già oggi insieme a Firenze, Foggia, Roma e Oristano). Resteranno accesi fino al 7 aprile. I termosifoni potranno rimanere in funzione per 11 ore al giorno. Nel decreto si stabilisce la riduzione di un grado dei valori massimi delle temperature degli ambienti riscaldati.  Nel dettaglio, dai 18 gradi per le attività industriali e artigianali il termostato scende a 17, mentre per gli altri ambienti si passa dai canonici 20 gradi a 19. I nuovi limiti vanno applicati per la prossima stagione invernale.  

Il decreto sulla riduzione del riscaldamento

"Il periodo di accensione degli impianti è ridotto di un'ora al giorno e il periodo di funzionamento della stagione invernale 2022-2023 è accorciato di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio", si legge. I singoli Comuni hanno però un certo grado di autonomia decisionale, c'è la flessibilità necessaria in caso di esigenze improvvise: "In presenza di situazioni climatiche particolarmente severe - evidenzia il ministero della Transizione ecologica - le autorità comunali, con proprio provvedimento motivato, possono autorizzare l'accensione degli impianti termici alimentati a gas anche al di fuori dei periodi indicati dal decreto, purché per una durata giornaliera ridotta".

Il decreto varato rimodula i tempi di accensione degli impianti nelle città che rientrano nelle sei fasce climatiche in cui è suddivisa l'Italia, in base al clima medio del comune. La stretta è più impattante nelle aree più calde, come ad esempio le coste sicule, e meno rilevante in montagna. La mappa di accensione dei riscaldamenti zona per zona è la seguente:

1) Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;
2) Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;
3) Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;
4) Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;
5) Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;
6) Zona F: nessuna limitazione.

"Risparmiati" luoghi di cura, scuole materne e asili nido, piscine

I nuovi vincoli non si applicano però agli edifici adibiti a luoghi di cura, scuole materne e asili nido, piscine, saune e assimilabili e agli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e simili per i quali le autorità comunali abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura dell'aria, oltre che agli edifici che sono dotati di impianti alimentati prevalentemente a energie rinnovabili.

I consigli per negozi e uffici

Enea - l'Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l'Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile - ha già approntato un decalogo per i negozi e per gli uffici, per tagliare i consumi energetici e risparmiare in bolletta. In uffiico si consiglia di preferire le scale all'ascensore, utilizzare lampadine a basso consumo, installare sistemi di controllo intelligenti, ottimizzare l'impiego delle stampanti, effettuare regolarmente la manutenzione. Nei negozi meglio spegnere l'insegna durante la notte (per risparmiare 3.000 kWh all'anno e oltre 1 tonnellata di Co2), scegliere lampadine a basso consumo, chiudere le porte per non disperdere il riscaldamento, controllare i dispositivi a barriera d'aria, staccare le prese durante le ore di chiusura. Come già accennato, il razionamento è un'ipotesi lontana in Italia per ora. L’ipotesi ha però spinto i tedeschi a premunirsi di stufette elettriche, con un accaparramento che ha svuotato molti negozi di elettrodomestici, di fatto spostando gli sprechi a un’altra fonte energetica. Nel Regno Unito la National Grid, gestore della rete di alta tensione, nell’ipotesi peggiore e indicata come «improbabile» prevede blackout programmati fino a tre ore nei momenti di maggiore domanda elettrica, cioè la mattina e soprattutto fra le 16 e le 21.

Un'ora in meno di riscaldamento al giorno e stagione invernale accorciata di 15 giorni, posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 la data di fine esercizio. Il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha firmato il Decreto che definisce i nuovi limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale e la riduzione di un grado dei valori massimi delle temperature degli ambienti riscaldati, da applicare per la prossima stagione invernale come previsto dal Piano di riduzione dei consumi di gas naturale.

Si stabilisce così la riduzione di un grado dei valori massimi delle temperature degli ambienti riscaldati. Nel dettaglio, dai 18 gradi per le attività industriali e artigianali il termostato scende a 17, mentre per gli altri ambienti si passa dai canonici 20 gradi a 19. I nuovi limiti vanno applicati per la prossima stagione invernale. In sintesi: siamo di fronte a un piano di risparmio ancora molto lontano dall’ipotesi di quel razionamento immaginato in caso di una vera crisi energetica.

La mappa

La Zona A (Lampedusa, Porto Empedocle) avrà i termosifoni accesi dall'8 dicembre al 7 marzo per 5 ore giornaliere. La Zona B (Agrigento, Reggio Calabria, Messina e Trapani) dall'8 dicembre al 23 marzo per 7 ore. La Zona C (Napoli, Imperia, Cagliari, gran parte della Puglia) dal 22 novembre al 23 marzo per 9 ore. La Zona D (Firenze, Foggia, Roma, Ancona, Oristano e comunque buona parte di Toscana, Umbria, Lazio, Campania) dall'8 novembre al 7 aprile per 11 ore. La Zona E (Aosta, Torino, Milano, Bologna, tutta la pianura padana, il nord, la dorsale appenninica, l'Aquila e la Basilicata) dal 22 ottobre al 7 aprile per 13 ore al giorno. Nella Zona F (Belluno, Cuneo e i comuni dell'arco alpino) non c'è nessuna limitazione.

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