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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Un premio alle Opere caritative francescane di Ancona

Informazione e test rapidi per sfidare il virus HIV “nascosto”: ad Ancona premiato ilprogetto “Time to Check” delle Opere Caritative Francescane. Verrà realizzato grazie al Community Award Program di Gilead Sciences.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di AnconaToday

Arrivare presto, in medicina, è sempre fondamentale. Scoprire per tempo una condizione patologica significa mettere in atto tutte le misure più efficaci per proteggere se stessi e gli altri. Purtroppo, lo dicono i dati, nel caso del virus HIV si assiste ancora troppo spesso a un ritardo diagnostico. La sfida si vince con l’informazione, la sensibilizzazione e soprattutto l’offerta di test. È questa la ricetta che propone “Time to check”, progetto delle Opere Caritative Francescane odv che mira a facilitare l’accesso ai test diagnostici rapidi per HIV e altre Malattie Sessualmente Trasmesse (MST), al fine di renderne più tempestiva la diagnosi, in un contesto diverso da quello sanitario tradizionale. L’obiettivo, nel corso dei 12 mesi di durata del progetto, è quello di effettuare 500-600 test cercando di intercettare le popolazioni più vulnerabili, i giovani e i soggetti con comportamenti a rischio. Il check point farà anche opera di informazione sulla salute sessuale e sulle modalità di accesso ai trattamenti per HIV/AIDS per chi è positivo al virus, attraverso uno sportello informativo, un sito internet e attraverso il servizio “Informabus” (un presidio mobile sul territorio realizzato in collaborazione con il Comune di Ancona che fa parte del progetto “città sane” promosso dall’organizzazione mondiale della sanità OMS).

Il progetto vedrà la luce grazie al finanziamento vinto all’edizione 2021 del Community Award Program, Bando di concorso promosso in Italia dalla società biofarmaceutica Gilead Sciences per selezionare e premiare i migliori progetti di assistenza e supporto al paziente presentati da Associazioni pazienti o Organizzazioni no profit del Paese nell’area della malattie infettive e della patologie oncoematologiche. La sede centrale del check point di Ancona coordinerà le attività di vari presidi dislocati sul territorio provinciale. L’accesso al check point centrale sarà libero per chiunque voglia sottoporsi ai test diagnostici rapidi (per HIV e altre MST, anonimi e gratuiti) o desideri informazioni, supporto medico e psicologico. Le sedi dislocate saranno dedicate maggiormente alle popolazioni vulnerabili (area della marginalità sociale e povertà, migranti, donne vittime di tratta, area dell’omosessualità) grazie a una solida rete costituita da Anlaids Marche, Caritas diocesana di Ancona-Osimo, Free Woman, Arcigay Ancona e Immunologia clinica degli Ospedali Riuniti di Ancona. Le ricadute attese del progetto sono l’ampliamento dello screening sul territorio e l’aumento dei test effettuati, con una conseguente riduzione delle diagnosi tardive e dei contagi sommersi. Sul versante informativo, alle persone interessate verranno fornite indicazioni sulle risorse (servizi e soggetti operanti nel settore) reperibili sul territorio, sugli aspetti giuridici e previdenziali della malattia. Infine, l’organizzazione di campagne di sensibilizzazione e informazione aumenterà la consapevolezza sulla necessità di sottoporsi ai test e di monitorare il proprio stato di salute, soprattutto in presenza di comportamenti a rischio. Nel nostro Paese il 40-60% delle persone HIV-positive viene ancora diagnosticato in fase tardiva, quando le terapie possono risultare meno efficaci. Un fenomeno forse legato alla bassa percezione del rischio di contrarre l’infezione da HIV nella popolazione generale, ma anche alla paura e allo stigma legati a un eventuale test positivo. I “meno consapevoli” del rischio sono i maschi, gli adulti, gli eterosessuali, i tossicodipendenti, le persone con basso livello di istruzione. È necessario, dunque, continuare con campagne di sensibilizzazione e di prevenzione rivolte a tutti, ai gruppi “a rischio” ma anche alla popolazione generale. “La pandemia da Sars-CoV-2, tra le tante ricadute – commenta Luca Saracini, Direttore generale dell'Associazione Opere Caritative Francescane odv - ha avuto anche quella di determinare un crollo del numero dei test per HIV effettuati. Questo potrebbe impattare negativamente sulle diagnosi precoci, con un aumento dei late presenter, cioè di quanti scoprono di essere affetti da HIV/AIDS in fase avanzata di malattia, quando vi potrebbe essere una minor efficacia delle terapie. Il nostro progetto, diffuso sul territorio di Ancona e il primo nelle Marche, faciliterà l’accesso ai test diagnostici, potrebbe mettere un freno al problema. Allo stesso tempo diventerà l’epicentro di iniziative di informazione e sensibilizzazione, facendo awareness sui rischi dell’infezione e sulla necessità di sottoporsi ai controlli”.

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