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Psicologia della notizia

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A cura di Istituto Europeo di Psicologia ed Ergonomia (IPSE) di Ancona

Vita frenetica? L'importanza di rilassarsi

Viviamo in un mondo ormai ipertecnologico, dove sembra che la parola d’ordine sia andare di fretta. Giorno dopo giorno, mese dopo mese, ci troviamo a vivere sotto una elevata pressione. Si tratta in effetti di uno stile di vita: si mangia di fretta, si dorme poco, si corre da un posto all’altro pur di rispettare i mille impegni presenti, il telefono squilla continuamente, chiamate, messaggi, i ritmi sono sempre più serrati.

A lungo andare però, questo comporta inevitabilmente degli effetti controproducenti sulla nostra salute, mal di testa, mal di stomaco, abbassamento del sistema immunitario, sono solo alcuni dei segnali che ci invia il nostro corpo mentre ci sta gridando: fermati! Risulta infatti fondamentale sapersi fermare un attimo e imparare a rilassarsi, a prendersi un po’ di tempo per se stessi. Come è facile immaginarsi, più lo stress aumenta e più è importante riuscire a staccare e a rilassarsi. Infatti, proprio durante i momenti difficili, il rilassamento ci aiuta a ritrovare la tranquillità interiore. Esistono svariati metodi per rilassarsi in modo mirato, uno sicuramente tra i più conosciuti è quello relativo alla tecnica del Training Autogeno. 

Il Training Autogeno, metodo sperimentato dal medico J.H. Schultz nel 1932, è una tecnica di rilassamento che permette di allentare le tensioni psichiche e fisiche quotidiane e recuperare l'energia vitale. Si tratta di un metodo di auto-distensione che permette, attraverso il completo controllo del proprio corpo, di raggiungere un elevato livello di rilassamento psichico e di realizzare spontanee modificazioni del tono muscolare, della funzionalità vascolare, dell'attività respiratoria, cardiaca e degli organi interni. Il cardine su cui ruota il training autogeno è la calma, stato che si raggiunge progressivamente in sei esercizi che agiscono appunto sui muscoli, vasi sanguigni, cuore, respirazione, organi addominali e testa. La pratica favorisce il recupero delle energie permettendo una migliore gestione delle proprie risorse, incrementa la concentrazione e risulta molto utile nel trattamento di ansia, insonnia, mal di testa, asma, ipertensione, attacchi di panico e disturbi psicosomatici in generale.

Una tecnica ulteriore che ci aiuta a vivere nel momento presente evitando di essere trasportati nel proprio passato o nel proprio futuro è la pratica Mindfulness. Secondo la definizione di Jon Kabat-Zinn, uno dei pionieri di questo approccio, Mindfulness significa "porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante”. Si tratta cioè di dirigere volontariamente la propria attenzione a quello che accade nel proprio corpo e intorno a sé, momento per momento, ascoltando più accuratamente la propria esperienza, e osservandola per quello che è, senza valutarla o criticarla. Essere mindful implica essere consapevoli dell’attività della propria mente risvegliandosi da quanto viene vissuto in modo automatico e riappropriandosi delle proprie esperienze quotidiane. La pratica Mindfulness promuove un effetto energizzante aumentando considerevolmente la sensazione di vivere con pienezza il presente e ciò contribuisce spesso a produrre degli effetti rilassanti. 

L’invito dunque è quello di ascoltare il nostro corpo e di sapersi fermare senza rimanere troppo coinvolti dal vortice di questa vita, imparare a fare questo significa semplicemente imparare a volersi bene.

Dott.ssa Serena Rabini: Psicologa clinica, Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, docente di psicologia alla Poliarte Ancona, Psicologa IPSE Ancona

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