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L'Oipa informa

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A cura di OIPA

E' chiamata "AIDS del gatto", l'Oipa Ancona spiega cos'è la Fiv

La malattia ha una maggiore incidenza nelle zone urbane dove si ha un'alta concentrazione di randagi. È diffusa tra i gatti liberi di uscire e lottare tra loro mordendosi per difendere il territorio

La fiv è  una malattia comunemente chiamata AIDS del gatto che colpisce esclusivamente i felini ed è causata da un virus che colpisce il sistema immunitario e lo rende meno efficiente. Un gatto fiv può vivere tranquillamente una vita normale, ma dovrà essere curato con terapie più lunghe in caso di infezioni secondarie. Per questo motivo sarebbe opportuno gestire un gatto fiv in casa in modo da poterlo controllare per maggiori attenzione. Il contagio della malattia può avvenire solo tramite scambi di sangue o fluidi organici.  La malattia ha una maggiore incidenza nelle zone urbane e nei luoghi dove si ha un’alta concentrazione di gatti randagi. È molto diffuso tra i gatti maschi adulti non sterilizzati, liberi di uscire all’esterno, che lottano tra loro mordendosi quando cercano di difendere il territorio dagli altri maschi. E’ rarissimo che avvenga tramite lettiere o tramite condivisione di ciotole e/o giochi. La malattia si può manifestare anche a distanza di anni dal contagio. E’ importante sapere che il virus è abbastanza labile nell’ambiente. La diagnosi si fa con un prelievo di sangue. Esistono molti tipi di test, il più comune e comodo è lo snap test ,che prevede un prelievo di poche gocce. Si tratta di uno stick di cui spesso dispongono i veterinari in ambulatorio e che  il risultato è immediato in una decina di minuti, oppure i veterinari che non ce l’hanno mandano il campione in laboratorio che,di solito,arriva il responso in giornata o massimo il giorno dopo. Essendo un virus che causa immunodepressione, rende il felino più sensibile a infezioni di varia natura.

In un primo stadio (incubazione) si possono notare linfoadenite, congiuntivite e diarrea. In un secondo stadio (portatore asintomatico) il virus si localizza nei linfonodi, compromette le difese del gatto anche se il gatto rimane asintomatico. Nel terzo stadio (riacutizzazione) il virus torna in circolo del sangue. L’ultimo stadio (fase terminale) porta al crollo del sistema immunitario del gatto, che non può difendersi dalle infezioni più banali. Durante le varie fasi, si possono vedere i sintomi che colpisco più organi: dermatiti, dimagrimento, zoppia, insufficienza renale, linfomi, micosi e l’ultima ma non perché meno frequente stomatite cronica. E’ inoltre importante sapere che un test negativo non esclude completamente la presenza del virus (prime due fasi): una volta contratta la fiv purtroppo non esiste nessuna possibilita’ di remissione della malattia; i gattini  testati dopo i 5 mesi (potrebbero esserci falsi positivi legati alla presenza di anticorpi materni). Si sottolinea che il virus fiv non è in grado di infettare l’uomo o altri animali, ma gli altri gatti si. E che i gatti fiv positivi hanno un’aspettativa di vita al pari degli altri felini.

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