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La medicina interna incontra il sistema immunitario: incontro formativo all'Inrca

Negli ultimi 20 anni, alcune discipline della Medicina Interna hanno subìto profonde trasformazioni. in termini di conoscenze e progressi terapeutici, in particolare in ambito ematologico

ANCONA - Negli ultimi 20 anni, alcune discipline della Medicina Interna hanno subìto profonde trasformazioni. in termini di conoscenze e progressi terapeutici, in particolare in ambito ematologico. Di questo si parlerà nel corso dell’Evento Ecm,  denominato  “La medicina interna incontra il sistema immunitario”, il cui Responsabile Scientifico è iMaurizio Burattini, Direttore dell’Unità di Medicina Interna dell’INRCA di Osimo. 

Burattini spiega che: «Nel campo dei linfomi, specie quelli a basso grado di malignità, di derivazione B linfocitaria e nella Leucemia Linfatica Cronica, sono state acquisite importanti informazioni scientifiche che hanno permesso di arricchire l'armamentario terapeutico,  con l'introduzione di nuovi farmaci, molti dei quali utilizzabili per via orale. Tutto ciò ha apportato un notevole miglioramento nella sopravvivenza e  qualita' di vita, anche nei pazienti ad alto rischio, facendo sempre meno ricorso  all'utilizzo di farmaci chemioterapici. Nel mondo occidentale, la sepsi fa registrare una incidenza e mortalita' in incremento, anche superiore ad alcune neoplasie, stroke  o infarto del miocardio, specie nei pazienti immunocompromessi. La gestione di questa tipologia di pazienti ha subìto un notevole miglioramento, con l'introduzione di nuovi parametri diagnostici, nuove molecole antibiotiche e soprattutto grazie alla consapevolezza  che un atteggiamento diagnostico-terapeutico più aggressivo possa notevolmente migliorare l'outcame di questa tipologia di malato».
 
Il Direttore Generale Gianni Genga, sottolinea: «Nell’ambito di questo Evento, a cui tra l’altro partecipano numerosi specialisti Inrca, si parlerà dell’utilizzo di nuove metodiche diagnostico-terapeutiche che impattano in maniera significativa sul miglioramento della qualità di vita e sopravvivenza globale del paziente immunocompromesso. In una società che invecchia con estrema rapidità, è necessario promuovere l’applicazione di cure sempre più avanzate,  su pazienti sempre più anziani». 

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