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Salute

Arriva la risonanza "amica" dei bambini: aperta, veloce e con immagini di alta qualità

A 30 anni dall'arrivo del primo macchinario, Torrette taglia il nastro della nuova risonanza magnetica: promette esami in meno di mezz'ora

Nel 1989, a Berlino, cadeva il muro. Ad Ancona, invece, si inaugurava la prima risonanza magnetica dell’ospedale. In trent’anni il mondo è cambiato tanto e la tecnologia non è certo stata a guardare. È festa all’ospedale di Torrette per l’inaugurazione di una nuova risonanza magnetica con prestazioni eccezionali. La quinta del reparto che questi anni ha aumentato a dismisura le prestazioni degli esami diagnostici in favore dei pazienti. «Trent’anni fa pochi sapevano cos’era una risonanza magnetica – ha ricordato Caporossi- oggi inauguriamo una macchina aperta in grado di dare risultati d’esame ottimali, che non fa più paura nemmeno ai bambini che necessitavano della sedazione per altri tipi di macchinari chiusi. Una strumentazione che aiuterà a diminuire le liste d’attesa , soprattutto per le risonanze articolari che hanno liste più lunghe. E servirà moltissimo al nuovo Salesi per tutte le prestazioni pediatriche. Inoltre il sito che abbiamo costruito per questa nuova Risonanza ospiterà, tra circa un anno , un macchinario unico al mondo e altamente sofisticato, la RM 3 Tesla/PET da ricerca per i tumori , il cardiovascolare, per il cervello e per la pediatria e sarà il coronamento di tutta la dotazione tecnologica all’avanguardia che l’Ospedale regionale delle Marche sarà in grado di offrire per le esigenze di salute dei cittadini». Sembra passata una vita se si considerano le oltre 20mila risonanze dello scorso anno con le appena 980 del primo anno. Merito della velocità delle macchine che, tra l’altro, in questo caso, hanno una risoluzione delle immagini migliorata di 8 volte in tutto questo tempo, ma anche della preparazione dei medici che poi sono chiamate a interpretarle. Il nuovo macchinario, di ultima generazione, permette esami anche per neonati e bambini essendo totalmente aperta, total body e a basso campo magnetico. 

«Oggi – ha sottolineato il presidente della Regione , Luca Ceriscioli –attestiamo un nuovo segnale di eccellenza, secondo un disegno coerente che vede lavorare insieme Regione, Azienda Ospedaliera, Università per concentrare qualità e appropriatezza delle prestazioni, incrociandole con il mantenimento delle risorse umane. Investire 200 milioni di euro in tecnologia per la Sanità (40 solo per Torrette, ndr) e vederne concretamente i risultati, frutto di un grande lavoro, come oggi, riempie di soddisfazione nel solco di un progetto che vedrà sempre più qualità per riqualificare le strumentazioni diagnostiche. Un altro dato vorrei segnalare a testimonianza della eccellenza che sta sempre più confermando Torrette: l’interesse crescente ad operare nell’Azienda Ospedaliera da parte di professionalità mediche di alto livello provenienti da altre realtà. Segno tangibile di attrattività della struttura ospedaliera, la cartina al tornasole della qualità espressa ormai in tutti i settori». Presente all’inaugurazione della nuova risonanza anche il rettore Sauro Longhi che ha promesso l’arrivo di due associati «per questo settore – ha detto – dove la ricerca è fondamentale e c’è un’interazione stretta tra medico e macchina. L’uomo, però, è sempre elemento di completamento: queste macchine hanno bisogno di personale competente per guidarle». 

I numeri dell’ospedale

Negli ultimi 4 anni le prestazioni sono cresciute del 25% raggiungendo le 690 giornaliere contro le 690 del 2014. Nel 2018 sono state effettuate oltre 50mila tac con un aumento, dal 2014, di quasi il 38%. In aumento anche gli esami per il pronto soccorso (quasi 70mila, + 33%) e quelli per i pazienti esterni (oltre 93mila, + 20%). Per Andrea Giovagnoni, direttore dell’unità di scienze radiologiche, «la tecnologia ha fatto passi impressionanti e non prevedibili. Un’indagine 30 anni fa durava quasi 2 ore, oggi 25 minuti massimo mezz’ora a seconda della difficoltà. Il macchinario oggi è aperto in tutti i lati e questo consente un grande confort per il paziente, soprattutto per i bambini. Negli ultimi anni siamo cresciuti a doppia cifra. Numeri ragguardevoli anche se facciamo comparazione con ospedali nazionali più grandi del nostro. Grande soddisfazione ma ci mette anche davanti anche a un grosso impegno di fronte al maggior afflusso di pazienti». 

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