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Salute

Prevenire il ricovero Covid: il “modello” Marche Nord con le nuove cure

Marche Nord ha ideato un nuovo modello organizzativo per evitare l’ospedalizzazione dei pazienti a rischio di sviluppo grave della malattia Covid, attraverso i nuovi trattamenti a domicilio o ambulatoriali

Marche Nord ha ideato un nuovo modello organizzativo per evitare l’ospedalizzazione dei pazienti a rischio di sviluppo grave della malattia Covid, attraverso i nuovi trattamenti a domicilio o ambulatoriali a partire dal 10 gennaio. Questo a seguito delle nuove disposizioni AIFA sull’utilizzo dei due farmaci antivirali molnupiravir e remdesivir sui pazienti che presentano condizioni cliniche lievi-moderate di recente insorgenza ma con fattori di rischio per lo sviluppo di Covid grave. Ad oggi, questa tipologia di pazienti, dopo apposita valutazione effettuata dal personale di Pronto Soccorso, viene cautelativamente ricoverata in ospedale per monitorare l’evoluzione della malattia ed eventualmente intervenire con appositi trattamenti, causando, di conseguenza, l’occupazione di posti letto e l’inevitabile pressione sull’intera organizzazione ospedaliera. 

Il nuovo modello organizzativo definito da Marche Nord e ideato dalla dottoressa Maria Capalbo, prevede l’attivazione di un ambulatorio COVID che faccia da filtro per questa tipologia di pazienti (sintomatici, che non desaturano e quindi non necessitano di ricovero, ma con fattori di rischio importanti) i quali, dopo l’accesso in Pronto Soccorso, vengono indirizzati all’ambulatorio per la valutazione clinica, effettuata da personale medico delle due Unità operative di Malattie Infettive e Medicina Interna. Sarà quindi il personale medico dell’Ambulatorio a stabilire il necessario percorso e trattamento da eseguire, che può tradursi nella prescrizione del farmaco con tutte le indicazioni necessarie per il corretto trattamento a domicilio (nel caso del molnupiravir), nell’erogazione di anticorpi monoclonali o di terapia infusionale con remdesivir a ciclo breve, entrambe effettuabili in regime ambulatoriale. 

In questa logica, il paziente può essere trattato tempestivamente grazie alla somministrazione dei farmaci autorizzati, ma senza la necessità di dover ricorrere all’ospedalizzazione; al contrario, viene favorita la casa come principale luogo di cura, in cui il paziente può essere gestito restando nel confort del proprio domicilio, attraverso una gestione di assistenza integrata che prevenga acutizzazioni della malattia.  Al contempo, l’attivazione dell’ambulatorio consente di alleggerire la pressione sulle strutture e sul personale di Pronto Soccorso. 

L’ambulatorio sarà attivo a partire da lunedì 10 Gennaio presso il Piano Terra della Palazzina F del Presidio San Salvatore di Pesaro per 12 ore al giorno e sarà gestito da personale medico delle Unità di Malattie Infettive e Medicina Interna, che si occuperà della presa in carico globale dei pazienti trattati, dalla prescrizione e fornitura dei farmaci, alla prenotazione delle sedute infusionali, al monitoraggio delle somministrazioni finalizzato all’accertamento dell’aderenza terapeutica, fino alla segnalazione dei pazienti ai referenti delle USCA territoriali, al fine di attivare un’assistenza domiciliare integrata che contempli la sinergia tra ospedale e territorio.

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