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Salute

Come riconoscere le mascherine certificate

Per essere efficaci come strumento di protezione dal Coronavirus le mascherine chirurgiche e filtranti devono avere determinate caratteristiche: ecco come riconoscerle

Le mascherine, come ormai sappiamo bene, sono uno strumento indispensabile per la protezione e la prevenzione dal Coronavirus, ma è altrettanto importante imparare a riconoscere quali, tra quelle presenti sul mercato, sono davvero a norma di legge e quindi affidabili.
Ecco quindi una guida breve ma completa per imparare a capire se una mascherina è certificata, autentica e affidabile come protezione dal nuovo Coronavirus.

Mascherine FFP2 

Le mascherine filtranti FFP2 sono Dispositivi di protezione Individuale (DPI) delle vie respiratorie e sono le uniche che proteggono dal contagio altrui, in quanto i filtri di tipo 2 e 3 proteggono da agenti di dimensioni del millesimo di millimetro, ma sono generalmente riservate al personale medico e a chi deve necessariamente assistere un malato.

Per essere sicure e valide come strumento di protezione, le mascherine filtranti FFP2devono rispettare quanto previsto dal D.lgs. n. 475/1992 e i requisiti della norma tecnica UNI EN 149:2009 + A1:2009, specifica per i filtranti facciali. Oltre al riferimento alla norma tecnica, la mascherina filtrante deve riportare sulla confezione o sul prodotto il marchio CE, apposto a garanzia del rispetto delle norme vigenti, solitamente accompagnato da un codice di 4 numeri, che identifica l’organismo notificato che ha certificato la conformità del prodotto alle norma europea. 

Tuttavia, come per le mascherine chirurgiche, anche le filtranti FFP2 possono essere prodotte e vendute in deroga alla normativa vigente, quindi prive di marcatura CE e di riferimento all’organismo notificato certificatore, ma devono in ogni caso rispettare gli standard tecnici e di qualità previsti dalla norma EN 149:2001.

Mascherine FFP2 NR

Mascherine FFP2 Made in Italy imbustate singolarmente

Le Mascherine FFP2 NR MADE IN ITALY si caratterizzano per essere progettate e realizzate secondo la normativa EN149:2001+A1:2009, Certificate e Marcate CE0370 e composte da 4 strati, per la massima protezione: 

  • 1 Strato Interno in Spunbond - un Tessuto non Tessuto in Polipropilene che permette di isolare esternamente la mascherina da liquidi, nubi e particelle con diametro di 2,5 micron (PM2,5) e che riceve un trattamento idrofobo che ne garantisce l'idrorepellenza;
  • 1 Strato Filtrante Elettrostatico - che raccoglie le particelle di polvere più piccole e cariche da un punto di vista elettrostatico grazie alla sua struttura fitta e compatta;
  • 1 Strato Filtrante - costituito in materiale TNT in Polipropilene e realizzato con tecnologia Meltblown, che forma un reticolo di fibre ad alta densità dall'elevato potere filtrante;
  • 1 Strato Interno - realizzato in TNT delicato nei confronti della pelle per permettere la migliore indossabilità, svolge un'azione assorbente su espirato e saliva in modo da ripristinare i livelli di umidità nella mascherina.

Queste mascherine hanno una capacità di filtraggio superiore al 94%, soddisfano i requisiti della Direttiva Europea 89/686/CEE (Dispositivi di Protezione individuale) e sono certificate CE come DPI di III categoria, in accordo alla normativa EN 149:2001+A1:2009. Inoltre, sono dotate di comodi elastici in spandex, una fibra sintetica di poliuretano che li rende morbidi, flessibili e leggeri, sono imbustate singolarmente per garantirne l'igiene, la perfetta conservazione ed evitare qualsiasi contaminazione, e sono dotate di Marcatura NR, che indica che la mascherina filtrante è monouso e non riutilizzabile.

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Mascherine chirurgiche

Le mascherine chirurgiche sono classificate per legge come dispositivi medici, ed hanno lo scopo di evitare che chi le indossa contamini l’ambiente, limitando la trasmissione di agenti infettivi: queste mascherine, quindi, non impediscono un eventuale ingresso del virus, ma riducono il rischio di contagiare gli altri da parte di chi le indossa, andando a fermare buona parte delle minuscole goccioline (droplet) emesse quando tossiamo, starnutiamo e parliamo, e che possono veicolare il virus. 

Per essere sicure e valide come strumento di protezione, le mascherine chirurgiche devono assicurare non solo il rispetto della normativa generale dei dispositivi medici (Dir. 93/42/CEE) ma anche essere prodotte nel rispetto della norma tecnica UNI EN 14683:2019, che prevede caratteristiche e metodi di prova, indicando i requisiti di resistenza a schizzi liquidi, traspirabilità, efficienza di filtrazione batterica e pulizia da microbi. Inoltre, per legge, sulla confezione devono essere presenti alcune informazioni:

  • dispositivo medico - questa dicitura deve essere presente se la mascherina è un dispositivo medico; in caso contrario, deve comunque essere specificato dal produttore che la mascherina non è né un dispositivo medico (indicato anche come DM) né un dispositivo di protezione individuale (indicato anche come DPI).
  • codice EN 14683 - questo codice indica che la mascherina è stata prodotta nel rispetto della norma tecnica UNI EN 14683:2019, che, come detto, stabilisce i requisiti minimi di capacità filtrante e respirabilità delle mascherine ad uso medico.
  • marchio CE -  che viene apposto sul prodotto a garanzia del rispetto delle norme vigenti.

Se sulla confezione mancano queste informazioni, le possibili soluzioni sono due:

  • la mascherina non è un dispositivo medico né di protezione individuale - in questo caso la mascherina rientra nelle “mascherine di comunità”, categoria introdotta dall’articolo 16 del decreto Cura Italia e destinato alla popolazione generale per far fronte alla carenza di mascherine ad uso medico (chirurgiche e filtranti) nel pieno dell’emergenza. Queste mascherine, quindi, non rispettano i requisiti richiesti per i dispositivi ad uso medico, ma sono considerate comunque sufficienti per l’uso in comunità laddove venga garantito il rispetto della distanza di sicurezza. 
  • la mascherina è un dispositivo ad uso medico, ma è stata prodotta in deroga alla norma - questa deroga è stata introdotta dall’articolo 15 del decreto Cura Italia per velocizzare l’immissione in commercio delle mascherine ad uso medico da utilizzare in ambito sanitario e resterà in vigore fino alla fine dello stato di emergenza; tuttavia i produttori di queste mascherine devono certificare al ministero della Salute il rispetto degli standard tecnici e di qualità previsti dalla norma tecnica EN 14683.

Mascherine Chirurgiche Tipo II Made in Italy

Mascherine Chirurgiche Tipo I e II scontate

Le mascherine chirurgiche di tipo I sono un prodotto 100% made in Italy, hanno un'efficacia di filtrazione batterica superiore al 98% e sono realizzate con 3 strati di tessuto non tessuto (TNT). 
Leggere e confortevoli anche per le pelli sensibili (dimensioni 175x95mm), sono dotate di Certificazione UNI EN 14683:2019 e certificate dall'Istituto Superiore di Sanità. Inoltre, queste mascherine chirurgiche sono idrorepellenti, antibatteriche e anallergiche, sono prive di lattice e di fibre di vetro e sono dotate di comodi elestici e di uno stringinaso modellabile per il massimo comfort.

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Mascherine Chirurgiche Tipo II Colore Nero Opaco

Mascherine Chirurgiche Tipo II Nero Opaco Scontate

Questa tipologia di mascherine differisce per il colore nero opaco rispetto alle solite mascherine chirurgiche mantenendo però tutti gli standard necessari a garantire la sicurezza personale. Infatti sono considerate un dispositivo medico con certificazione UNI EN 14683:2019+AC:2019 TIPO II, sono composte da 3 strati ed hanno elevato potere filtrante (BFE ≥ 98%). 

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Mascherine Chirurgiche Tipo II Colore Rosa

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Mascherine Chirurgiche Rosa con certificazione UNI EN 14683:2019+AC:2019 TIPO II, composte da 3 strati e con elevato potere filtrante (BFE ≥ 98%). Confezioni da 10 pezzi.

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Altri tipi di mascherine

Ogni altra mascherina reperibile in commercio, diversa da quelle sopra elencate, non è un dispositivo medico né un dispositivo di protezione individuale; può essere prodotta ai sensi dell'art. 16, comma 2, del D.L. 18/2020, sotto la responsabilità del produttore che deve comunque garantire la sicurezza della mascherina, ma non è prevista alcuna valutazione dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’INAIL.

Inoltre, queste mascherine non possono essere utilizzate in ambiente ospedaliero o assistenziale, in quanto prive dei requisiti tecnici propri dei dispositivi medici e dei dispositivi di protezione individuale. Chi la indossa deve comunque rispettare le norme precauzionali sul distanziamento sociale e le altre introdotte per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

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