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Il prof Galli incontra l’azienda anconetana: «Meglio test rapidi che esami in laboratorio»

Il direttore di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano ha partecipato all'incontro promosso da un'azienda anconetana sui test anti-Coronavirus

I test rapidi per la ricerca degli anticorpi del Covid – 19 ricoprono un ruolo chiave nella fase 2, in particolare per garantire la ripresa in sicurezza delle attività lavorative. E’ quanto emerso ieri, mercoledì 20 maggio, dagli interventi del professor Massimo Galli, direttore di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, e del collega Spinello Antinori, nel webinar promosso dalla Innoliving Spa di Ancona. Un incontro per fare il punto sull’efficacia dei pungidito (prelievo di sangue capillare dal polpastrello con risultato in pochi minuti) selezionati per le elevate prestazioni dalla comunità scientifica. 

«I test rapidi – ha affermato il professor Galli – presentano un vantaggio clamoroso rispetto agli esami di laboratorio, perché è più facile, sostenibile e agile mettere in fila migliaia di persone distanziate a fare il pungidito, piuttosto che metterne in fila altrettante per un prelievo venoso ad aspettare una risposta che, nella migliore delle ipotesi, richiede ore». Riguardo l’accuratezza, l’infettivologo ha riferito che l’indagine effettuata in quattro Comuni lombardi, tra i più colpiti dall’epidemia di Covid – 19,  sta evidenziando risultati «sempre più vasti soddisfacenti » dei rapid test e che un confronto tra i pungidito più affidabili e gli esami sierologici (prelievo venoso), entrambi eseguiti su un campione di 100 abitanti di Castiglione d’Adda, ha dato «esiti sovrapponibili». Conclusioni pressoché identiche, dunque, stando alle prime evidenze: a fare la differenza la velocità di risposta dei rapid test e quindi la possibilità di accelerare il passaggio al tampone naso – faringeo, indispensabile nel caso di positività agli anticorpi per verificare se la carica virale sia ancora presente. Soddisfazione è stata espressa da Danilo Falappa, direttore generale di Innoliving Spa: «All’inizio – ha detto - circolavano tantissimi test rapidi, molti di scarsa qualità. Poi è stata fatta una scrematura. Noi ci siamo sin da subito rivolti a una multinazionale cinese che produce 2,5 milioni di test al giorno». 


 

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